Nel corso dell'incontro, che ha visto intervenire diversi nomi del giornalismo enogastronomico e che ha visto la conduzione di Michele Peragine del Tg3 Puglia e di Alessandro Scorsone, volto della rai e grande sommelier, c'e' stato spazio anche per l'antica querelle tra coloro che sostengono che i vini "naturali" non siano all'altezza dei vini "tradizionali" e i fans dei vini bio.
"In realta' si tratta di una polemica sterile - ha tagliato corto Nicola Rossi, produttore pugliese di vini biologici - in quanto esistono semplicemente vini buoni e vini meno buoni. E in ogni caso ritengo che anche i critici piu' feroci dovranno convenire sulla crescita qualitativa registrata dai vini "naturali" negli ultimi anni. Senza contare che il consumatore ricerca sempre piu' la differenza tra vini di differenti territori e, da questo punto di vista, sono i vini biologici quelli che al momento sembrano i piu' adatti a uscire dall'omologazione gustativa imperante". Quindi il futuro e' bio. "Certamente l'agricoltura bio ha assunto un ruolo ormai fondamentale - ha concluso Dario Stefa'no - e la Puglia, muovendosi con intelligenza e in anticipo, ha assunto un ruolo guida non solo in Italia ma anche in Europa".
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