di Roberta Calò
Dopo il ritrovamento del corpo della piccola Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa dallo zio, si attendevano i referti dell’anatomopatologo prof. Strada del Policlinico di Bari.
Secondo i primi risultati sembra impossibile confermare l’ipotesi di un’eventuale violenza sulla minore in quanto gli organi genitali risultano alterati e danneggiati dalla eccessiva permanenza del corpo in acqua. Ora tocca ai Ris dei carabinieri confrontare il Dna di Michele Misseri con i tamponi della vittima per verificare la compatibilità di eventuali resti biologici. In attesa del responso scientifico sorge a questo punto spontaneo il dubbio sul perché l’assassino avrebbe dovuto inventare la storia della violenza rischiando di aggravare ulteriormente la propria posizione.
ANCORA DUBBI - Inoltre, se pur dopo molti giorni, la semplicistica confessione sulla violenza e sull’omicidio dell’assassino non convince l’opinione pubblica che incita ad un’ ulteriore approfondimento sul sistema familiare dei Misseri e sulla reale sincerità di tutti componenti.
Lo stesso Michele Misseri, autore del delitto, durante un interrogatorio ha dichiarato: ”L’abbiamo caricata in macchina”, per poi correggersi utilizzando il verbo al singolare.Il dubbio è che l’omicida non abbia agito da solo.
Molti anche i dubbi che ruotano attorno agli oggetti posseduti dalla vittima. Risulta ancora inspiegabile la scomparsa delle cuffiette del cellulare mai ritrovate con cui Sarah quel 26 agosto era uscita secondo precise testimonianze e non sono stati ritrovati zaino e sandali in plastica che se pur bruciati avrebbero comunque dovuto lasciare una traccia.
Non si riesce a dar risposta anche alla questione del ritrovamento della sim. A quanto pare Michele Misseri avrebbe ritrovato una sim e avrebbe, come riferito ai due poliziotti con cui stava conferendo, “intuito” che appartenesse alla nipote. Al momento della consegna non ricordava dove l’avesse riposta e avrebbe invitato la figlia Sabrina ad aiutarlo a cercarla in garage. In giorni in cui si pensava ad un allontanamento volontario della vittima dal paese, i poliziotti senza andare a cercare la sim si sarebbero limitati a riferire l’accaduto ai propri superiori. Dopo il casuale episodio sulla Sim, c’è stato il “fortuito” ritrovamento del cellulare da parte di Michele Misseri, quel cellulare che ha smesso di squillare dalle 14.42 il giorno della scomparsa.
I FAMILIARI DI MISSERI - Sulla persona di Michele Misseri si pronunciano in molti. Pancrazio, marito di Dora, sorella di Concetta Serrano Spagnolo e zia di Sarah ha dichiarato: ”Ci ho pure lavorato insieme in campagna, non conoscevo questo suo lato. Deve pagare per quello cha fatto. Non lo rivedremo più. Spero”.
I coniugi Scazzi, invece, non capiscono come abbia potuto Michele Misseri fingere e mentire per oltre un mese partecipando, in quell’arco di tempo, perfino ai funerali del padre adottivo della Sig.ra Concetta.
Intanto continuano inoltre le minacce verso gli altri componenti della famiglia Misseri. Le ultime manifestazioni sono state l’auto rigata con parole di morte e una lettera indirizzata a Sabrina Misseri in cui c’era scritto:” Tu sei colpevole come quell’infame di tuo padre. Devi passare quello che ha passato tua cugina. Preparati”.
Ieri c’è stato un vertice presso la procura di Taranto tra gli inquirenti che cercano di far luce sulle questioni insolute attraverso una panoramica di tutti i materiali raccolti durante le indagini.Dovrebbe slittare di qualche giorno l'interrogatorio a Sabrina, la figlia di Michele Misseri.
Dopo il ritrovamento del corpo della piccola Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa dallo zio, si attendevano i referti dell’anatomopatologo prof. Strada del Policlinico di Bari.
Secondo i primi risultati sembra impossibile confermare l’ipotesi di un’eventuale violenza sulla minore in quanto gli organi genitali risultano alterati e danneggiati dalla eccessiva permanenza del corpo in acqua. Ora tocca ai Ris dei carabinieri confrontare il Dna di Michele Misseri con i tamponi della vittima per verificare la compatibilità di eventuali resti biologici. In attesa del responso scientifico sorge a questo punto spontaneo il dubbio sul perché l’assassino avrebbe dovuto inventare la storia della violenza rischiando di aggravare ulteriormente la propria posizione.
ANCORA DUBBI - Inoltre, se pur dopo molti giorni, la semplicistica confessione sulla violenza e sull’omicidio dell’assassino non convince l’opinione pubblica che incita ad un’ ulteriore approfondimento sul sistema familiare dei Misseri e sulla reale sincerità di tutti componenti.
Lo stesso Michele Misseri, autore del delitto, durante un interrogatorio ha dichiarato: ”L’abbiamo caricata in macchina”, per poi correggersi utilizzando il verbo al singolare.Il dubbio è che l’omicida non abbia agito da solo.
Molti anche i dubbi che ruotano attorno agli oggetti posseduti dalla vittima. Risulta ancora inspiegabile la scomparsa delle cuffiette del cellulare mai ritrovate con cui Sarah quel 26 agosto era uscita secondo precise testimonianze e non sono stati ritrovati zaino e sandali in plastica che se pur bruciati avrebbero comunque dovuto lasciare una traccia.
Non si riesce a dar risposta anche alla questione del ritrovamento della sim. A quanto pare Michele Misseri avrebbe ritrovato una sim e avrebbe, come riferito ai due poliziotti con cui stava conferendo, “intuito” che appartenesse alla nipote. Al momento della consegna non ricordava dove l’avesse riposta e avrebbe invitato la figlia Sabrina ad aiutarlo a cercarla in garage. In giorni in cui si pensava ad un allontanamento volontario della vittima dal paese, i poliziotti senza andare a cercare la sim si sarebbero limitati a riferire l’accaduto ai propri superiori. Dopo il casuale episodio sulla Sim, c’è stato il “fortuito” ritrovamento del cellulare da parte di Michele Misseri, quel cellulare che ha smesso di squillare dalle 14.42 il giorno della scomparsa.
I FAMILIARI DI MISSERI - Sulla persona di Michele Misseri si pronunciano in molti. Pancrazio, marito di Dora, sorella di Concetta Serrano Spagnolo e zia di Sarah ha dichiarato: ”Ci ho pure lavorato insieme in campagna, non conoscevo questo suo lato. Deve pagare per quello cha fatto. Non lo rivedremo più. Spero”.
I coniugi Scazzi, invece, non capiscono come abbia potuto Michele Misseri fingere e mentire per oltre un mese partecipando, in quell’arco di tempo, perfino ai funerali del padre adottivo della Sig.ra Concetta.
Intanto continuano inoltre le minacce verso gli altri componenti della famiglia Misseri. Le ultime manifestazioni sono state l’auto rigata con parole di morte e una lettera indirizzata a Sabrina Misseri in cui c’era scritto:” Tu sei colpevole come quell’infame di tuo padre. Devi passare quello che ha passato tua cugina. Preparati”.
Ieri c’è stato un vertice presso la procura di Taranto tra gli inquirenti che cercano di far luce sulle questioni insolute attraverso una panoramica di tutti i materiali raccolti durante le indagini.Dovrebbe slittare di qualche giorno l'interrogatorio a Sabrina, la figlia di Michele Misseri.
Tags
CRONACA
le incongruenze i misteri e i dubbi sono molti. mi ha colpito in particolare la differenza delle versioni della cugina e dell'amica. secondo la cugina la porta del garage era chiusa quando si sono ritrovate in strada, secondo l'amica invece, la porta era "apertissima".
RispondiElimina