Sarah, il gip: "Riscontri esterni a dichiarazioni Misseri sono imponenti"

TARANTO. I riscontri esterni alle dichiarazioni di Michele Misseri, l'uomo che si e' accusato dell'omicidio della nipote Sarah Scazzi, 15anni di Avetrana, chiamando in correita' la figlia Sabrina, 22 anni, ''a cominciare da quelli generici, sono plurimi, eterogenei ed imponenti''. Lo scrive il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, Martino Rosati nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Sabrina, accusata di concorso in omicidio volontario e sequestro di persona.
Fu lui a far ritrovare il corpo della ragazza nella cisterna interrata in contrada 'Mosca' il 7 ottobre scorso, e poi anche i vestiti, lo zaino, gli auricolari e gli altri effetti personali bruciati e poi anche la batteria del telefonino. ''Il cognato Giuseppe Serrano, inoltre - continua il gip - ha riferito che quel 26 agosto, Misseri si e' presentato sul campo, dove solitamente lavoravano insieme, soltanto alle 15,45 e non, come accadeva abitualmente alle 15''.
Dall'esame dei tabulati telefonici del suo apparecchio risulta che ''alle 15,25, egli era all'interno di un ambito territoriale diverso da quello di Avetrana e compatibile con il sito dell'occultamento del cadavere''. E cioe' contrada 'Mosca' sulla strada per San Pancrazio salentino. L'omicidio di Sarah si e' consumato quasi certamente tra le 14,25 e le 14,40: percio' ''non vi puo' essere alcun dubbio che tale delitto sia avvenuto con l'attiva partecipazione dello zio Michele''.

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