di Roberta Calò
Secondo le ultime indiscrezioni, nel corso dell’incidente probatorio che avrà luogo il 19 novembre per fissare le dichiarazioni di Michele Misseri, sarà presente in aula anche la figlia chiamata in correità dal padre. Il legale di Misseri aveva da sempre rifiutato, supportato anche dal punto di vista della Procura, questo tipo di faccia a faccia anche a seguito di quanto emerso nel corso della vicenda secondo cui l’imputato sarebbe risultato una persona particolarmente fragile e psicologicamente influenzabile soprattutto dalle donne della sua famiglia: le figlie e la moglie.
Nel suo primo eloquio l’indagato rispondeva semplicemente a dei si, ora nell’ultima confessione spontanea l’uomo ha raccontato autonomamente in un, almeno all’apparenza, progressivo disvelamento della verità. Si teme che, se effettivamente Sabrina dovesse presenziare all’incidente probatorio del padre, l’uomo potrebbe ritrattare la sua ultima versione, modificarla o addirittura far scena muta. La Procura si mostra comunque sicura degli elementi raccolti per poter sostenere l’accusa contro Sabrina Misseri.
La conferma dell’eventuale presenza della ragazza, che potrebbe esercitare il suo diritto di procedimento connesso di presenziare essendo stata chiamata in correità e che da sempre ha richiesto questo tipo di confronto diretto con il padre, la si avrà solo nel corso dell’udienza; Sabrina, infatti, aveva detto che sarebbe stata presente anche ad entrambe le udienze da parte del Tribunale del Riesame ma in realtà,poi, ha partecipato solo alla prima. In ogni caso non si tratterà di un confronto ma solo di una presenza; la ragazza, in quel caso, sarà dislocata fisicamente in modo tale da non poter guardare il padre negli occhi onde evitare contatti visivi per preservare un carattere di genuinità alla testimonianza del padre.
Per quanto concerne le ipotesi di eventuali somministrazioni di psicofarmaci a Michele Misseri, fatti certi e accreditati testimoniano che l’uomo abbia fatto uso solo di Delorazepam e Paroxetina, tranquillizzanti senza effetti allucinogeni ma che potrebbero al massimo arrecare un rallentamento psicomotorio.
Secondo le ultime indiscrezioni, nel corso dell’incidente probatorio che avrà luogo il 19 novembre per fissare le dichiarazioni di Michele Misseri, sarà presente in aula anche la figlia chiamata in correità dal padre. Il legale di Misseri aveva da sempre rifiutato, supportato anche dal punto di vista della Procura, questo tipo di faccia a faccia anche a seguito di quanto emerso nel corso della vicenda secondo cui l’imputato sarebbe risultato una persona particolarmente fragile e psicologicamente influenzabile soprattutto dalle donne della sua famiglia: le figlie e la moglie.
Nel suo primo eloquio l’indagato rispondeva semplicemente a dei si, ora nell’ultima confessione spontanea l’uomo ha raccontato autonomamente in un, almeno all’apparenza, progressivo disvelamento della verità. Si teme che, se effettivamente Sabrina dovesse presenziare all’incidente probatorio del padre, l’uomo potrebbe ritrattare la sua ultima versione, modificarla o addirittura far scena muta. La Procura si mostra comunque sicura degli elementi raccolti per poter sostenere l’accusa contro Sabrina Misseri.
La conferma dell’eventuale presenza della ragazza, che potrebbe esercitare il suo diritto di procedimento connesso di presenziare essendo stata chiamata in correità e che da sempre ha richiesto questo tipo di confronto diretto con il padre, la si avrà solo nel corso dell’udienza; Sabrina, infatti, aveva detto che sarebbe stata presente anche ad entrambe le udienze da parte del Tribunale del Riesame ma in realtà,poi, ha partecipato solo alla prima. In ogni caso non si tratterà di un confronto ma solo di una presenza; la ragazza, in quel caso, sarà dislocata fisicamente in modo tale da non poter guardare il padre negli occhi onde evitare contatti visivi per preservare un carattere di genuinità alla testimonianza del padre.
Per quanto concerne le ipotesi di eventuali somministrazioni di psicofarmaci a Michele Misseri, fatti certi e accreditati testimoniano che l’uomo abbia fatto uso solo di Delorazepam e Paroxetina, tranquillizzanti senza effetti allucinogeni ma che potrebbero al massimo arrecare un rallentamento psicomotorio.
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