TARANTO. Tra le eccezioni addotte dalla difesa di Sabrina Misseri, in carcere dal 15 ottobre con l'accusa di concorso in omicidio volontario e sequestro di persona, durante l'udienza del Tribunale del Riesame tenutasi ieri, che dovra' pronunciarsi entro domani sulla richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati Vito Russo ed Emilia Velletri, una riguarda il presunto alibi che la Procura della Repubblica di Taranto ritiene che l'indagata si sarebbe precostituito , inviando uno squillo dal cellulare della vittima Sarah Scazzi al suo in un momento in cui la vittima, secondo gli inquirenti, era gia' morta, strangolata proprio dalla cugina. Inoltre, sono stati contestati dai due legali anche i presunti depistaggi attuati da Sabrina nel periodo della scomparsa di Sarah.
Tra questi l'indicazione della cosiddetta 'pista romena', il suggerimento dato agli inquirenti su una pista a San Pancrazio Salentino o anche il famoso sms effettuato da una cabina telefonica e diretto al cellulare della stessa Sabrina in cui una persona anonima scriveva di non preoccuparsi e che "stava bene". Inoltre tra i testimoni sentiti durante le indagini difensive ci sono alcuni vicini di casa di Sarah che dicono di aver visto la vittima serena la mattina dell'omicidio mentre andava a fare una piccola spesa al supermercato e non turbata come sostiene una testimone sentita dall'accusa.
Infine la difesa, ieri, si sarebbe soffermata sull'assunzione di farmaci che Michele Misseri, il padre e grande accusatore di Sabrina, avrebbe assunto nella struttura penitenziaria stando a quanto l'uomo avrebbe riferito alla figlia Valentina e alla moglie Cosima Serrano durante alcuni colloqui. Secondo le due donne l'assunzione di tranquillanti lo avrebbe destabilizzato.
Tra questi l'indicazione della cosiddetta 'pista romena', il suggerimento dato agli inquirenti su una pista a San Pancrazio Salentino o anche il famoso sms effettuato da una cabina telefonica e diretto al cellulare della stessa Sabrina in cui una persona anonima scriveva di non preoccuparsi e che "stava bene". Inoltre tra i testimoni sentiti durante le indagini difensive ci sono alcuni vicini di casa di Sarah che dicono di aver visto la vittima serena la mattina dell'omicidio mentre andava a fare una piccola spesa al supermercato e non turbata come sostiene una testimone sentita dall'accusa.
Infine la difesa, ieri, si sarebbe soffermata sull'assunzione di farmaci che Michele Misseri, il padre e grande accusatore di Sabrina, avrebbe assunto nella struttura penitenziaria stando a quanto l'uomo avrebbe riferito alla figlia Valentina e alla moglie Cosima Serrano durante alcuni colloqui. Secondo le due donne l'assunzione di tranquillanti lo avrebbe destabilizzato.
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