Sarah, legale Sabrina: "Sms a Ivano non è indizio"

BARI. ''Quello dell'sms di Sabrina a Ivano non e' assolutamente un indizio. Lo escludo. Quando c'e' sovraccarico su una cella, i telefonini si appoggiano alle celle vicine. Lo ha confermato anche un ingegnere della Telecom durante la trasmissione 'La Vita in diretta'''. Cosi' l'avvocato Vito Russo, legale di Sabrina Misseri, a proposito delle indagini sull'omicidio di Sarah Scazzi, 15 anni, uccisa ad Avetrana, in provincia di Taranto, lo scorso 26 agosto.Gli inquirenti, durante uno degli interrogatori, contestarono alla giovane, accusata di concorso in omicidio volontario e sequestro di persona, il luogo dal quale aveva effettuato il messaggino. Sabrina aveva detto di aver effettuato l'sms all'amico Ivano Russo, alle 15,19, mentre era in auto con Mariangela a cercare Sarah, quindi ad Avetrana.
In realta' risulta dai tabulati telefonici che, invece di agganciare la cella di Avetrana il cellulare aggancio' la cella di Nardo', una zona compatibile con quella di contrada 'Mosca' dove il corpo della vittima venne gettato dal padre di Sabrina in una cisterna interrata. Cio' dimostrerebbe che si trovava in una zona diversa da quella di Mariangela anche perche' quest'ultima piu' o meno in quegli stessi minuti effettuava una telefonata a suo padre agganciando la cella di Avetrana in via XXIV maggio. ''Anche questo non significa nulla - spiega l'avvocato Russo - perche' si possono agganciare celle diverse anche a distanza di pochi secondi''.

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