TARANTO. Le ferite riscontrate sul braccio di Michele Misseri ''e' piu' probabile'' che siano state causate dai rami del vigneto nel quale l'uomo stava lavorando. E' quanto spiega il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica di Taranto, il professor Luigi Strada dell'Istituto di Medicina Legale dell'Universita' di Bari. Nell'inchiesta sul delitto di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa il 26 agosto ad Avetrana, e' infatti il momento del giallo delle unghiate sul corpo dello zio. Un aspetto su cui insistono la difesa della figlia Sabrina, in carcere con l'accusa di concorso in omicidio volontario e sequestro di persona, e i suoi consulenti.
Strada, nel corso di una prima visita all'indagato, Michele Misseri, zio della vittima, il 7 ottobre subito dopo la sua confessione, noto' due ferite ''in via di cicatrizzazione'' sul braccio destro ipotizzando che potessero richiamare ''per morfologia le impronte di unghie'' e risalire a 40 giorni prima. Cioe' che in pratica si trattava dei segni del tentativo di difesa della piccola vittima. Misseri in un primo tempo si era assunto ogni responsabilita' del delitto ma il 15 ottobre lo zio di Sarah cambio' versione chiamando in causa come sua complice la figlia Sabrina.
Il medico legale il 25 ottobre visito' nuovamente l'indagato, dopo un sopralluogo effettuato nell'abitazione di Misseri in via Deledda ad Avetrana insieme agli inquirenti. In quella occasione Misseri spiego' di essersi procurato le ferite mentre lavorava in un vigneto andando a urtare contro le punte dei sarmenti tagliate a becco di flauto. Nella relazione preliminare presentata l'11 novembre e prodotta dalla Procura al Tribunale del Riesame e alle parti interessate, il professor Strada ritiene ''compatibili le lesioni riscontrate'' con la versione fornita dall'indagato il 25 ottobre.
Strada, nel corso di una prima visita all'indagato, Michele Misseri, zio della vittima, il 7 ottobre subito dopo la sua confessione, noto' due ferite ''in via di cicatrizzazione'' sul braccio destro ipotizzando che potessero richiamare ''per morfologia le impronte di unghie'' e risalire a 40 giorni prima. Cioe' che in pratica si trattava dei segni del tentativo di difesa della piccola vittima. Misseri in un primo tempo si era assunto ogni responsabilita' del delitto ma il 15 ottobre lo zio di Sarah cambio' versione chiamando in causa come sua complice la figlia Sabrina.
Il medico legale il 25 ottobre visito' nuovamente l'indagato, dopo un sopralluogo effettuato nell'abitazione di Misseri in via Deledda ad Avetrana insieme agli inquirenti. In quella occasione Misseri spiego' di essersi procurato le ferite mentre lavorava in un vigneto andando a urtare contro le punte dei sarmenti tagliate a becco di flauto. Nella relazione preliminare presentata l'11 novembre e prodotta dalla Procura al Tribunale del Riesame e alle parti interessate, il professor Strada ritiene ''compatibili le lesioni riscontrate'' con la versione fornita dall'indagato il 25 ottobre.
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