Yara, è caccia al maniaco

di Roberta Calò
I genitori della piccola Yara Gambirasio stanno pensando, come già anticipato, ad un secondo appello perchè, dopo quello che hanno fatto nei giorni scorsi, è aumentato notevolmente il numero delle segnalazioni, anche se queste fino ad ora non hanno ancora prodotto risultati concreti.
L'attenzione degli inquirenti, invece, va sul traffico delle 15mila telefonate effettuate tra el 17 e le 20 del giorno 26 novembre e su un furgone. Quest'ultimo, infatti, sarebbe di un uomo che il giorno prima della scomparsa aveva pedinato un'altra ragazzina di Brembate come confermato dal padre nel corso della trasmissione Quarto Grado: "Mia figlia è stata seguita il giorno prima della scomparsa di Yara. Ha avuto la sensazione che un camioncino la seguisse e poi è tornata a casa molto agitata". Il padre della minore di cui non sono state rese note le generalità, ha spiegato: "Le sembra di ricordare che fosse un furgone a cassone. Ha visto un uomo che guidava ma non ha saputo descriverlo. Noi successivamente abbiamo parlato con i carabinieri, con la polizia e con il magistrato….quando il giorno dopo abbiamo saputo della scomparsa di Yara, non può capire che spavento abbiamo preso".
Il furgoncino descritto sembrerebbe simile a quello di cui si parlò all'indomani della scomparsa della piccola Yara. Dunque, quello che si cerca ora potrebbe essere un molestatore che, come si è fatto presente nel corso della trasmissioni Quarto Grado, se fosse abituale avrebbe già lasciato tracce di sè, se fosse invece occasionale risulterebbe di più difficile reperibilità da parte delle forze degli ordini in quanto si potrebbe trattare, a questo punto, di un unico episodio legato purtroppo e per disgrazia solo alla persona della piccola ginnasta.