BARI. Macche' 'bunga bunga'. Bari non ci sta: l'inchiesta sul 'caso Tarantini', che ha portato sotto i riflettori storie di presunti ricatti ed escort, ''non e' il vero volto'' del capoluogo pugliese. Ne sono convinti esponenti del mondo culturale, politici e testimoni della fede che, interpellati dall'Adnkronos, respingono generalizzazioni ed etichette. La voce di Bari vecchia, spiegano, e' un'altra. E racconta di ''gente abituata a lavorare onestamente''.
''Gli imprenditori, quelli veri, sono diversi dai faccendieri. Ce lo insegnano i greci. Il vero volto di Bari non sono gli scandali delle escort ma la gente che lavora e che non va alle cene e alle feste'', spiega il rettore dell'Universita' di Bari, Corrado Petrocelli. ''Oggi -aggiunge- siamo ad un bivio: proprio in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, bisogna scommettere su formazione, ricerca e cultura. Lo dobbiamo al Paese e ai nostri giovani''.
''Ma al Sud -rimarca Petrocelli- un ateneo ha anche un'altra missione: quella di contribuire allo sviluppo. Ho trovato un'Universita' che ha grandi tradizioni e potenzialita': cinque anni fa -ricorda il rettore- la cronaca parlava di nepotismo e scandali. Abbiamo intrapreso un percorso virtuoso e oggi tutto e' diverso, il malaffare e' stato sconfitto''.
''Siamo stati i primi in Italia ad applicare un codice etico e stiamo risanando il bilancio'', sottolinea ancora il rettore dell'Universita' di Bari, ''ora abbiamo ristrutturato e dedicato agli studenti l'ex palazzo delle Poste, inaugurando una mostra che si chiama 'Frontiere'. C'e' tanta gente che ha fame di cultura. Questa e' la vera Bari''.
Sulla stessa linea Angiola Filipponio Tatarella. ''Bari non e' Gomorra e le escort non sono un fenomeno barese'', tiene a precisare la vedova del 'ministro dell'Armonia', Pinuccio Tatarella. Lei, che insegna Filosofia del Diritto all'Universita', difende le donne della citta': ''Le poche che sarebbero coinvolte in questi scandali -dice- sono una infinitesima parte rispetto agli abitanti di Bari, che sono oltre 320.000. Non ci sono numeri per generalizzare e soprattutto le donne di Bari insegnano lavoro onesto e cura per la famiglia''.
''Non e' giusto -rimarca- parlare di questa citta' per pensarla come il luogo elettivo di scandali. Bari e' culla di arte e storia, e merita altra considerazione per i suoi abitanti. Una popolazione nota per la sua dedizione al lavoro e per la capacita' di confronto. Ce lo insegna il mare''.
Anche per Francesco Divella, industriale della pasta e deputato di Fli, ''Bari non e' quella di 'Tarantini e compagnia' ma una citta' dedita al commercio. Bari e' lavoro -rimarca- abbiamo avuto la fortuna di avere rapporti continui con i territori dell'Est''. ''Ho fatto l'imprenditore dall'eta' di 18 anni -ricorda l'ex presidente di Acquedotto Pugliese- e come me ci sono decine di imprenditori che lavorano onestanente e danno occupazione a tante famiglie. Quanto alla politica, Pinuccio Tatarella ci ha insegnato che deve essere fatta solo da persone per bene''.
Invoca un cambio di passo anche padre Damiano Bova, da sei anni rettore Basilica San Nicola. ''Il fumo -spiega il domenicano- molte volte copre le tante realta' buone che ci sono in citta'. Si parla di scandali incresciosi, ma Bari non e' questa''. E ''soprattutto in un momento di difficolta', la Chiesa deve testimoniare il suo messaggio e avere una voce piu' forte. C'e' un'emergenza etica prima che economica''.
''Non e' certo il tempo delle Crociate -conclude padre Bova- ma oggi a Bari serve richiamare la moralita' in tutti i campi. La speranza sono i giovani''.
''Gli imprenditori, quelli veri, sono diversi dai faccendieri. Ce lo insegnano i greci. Il vero volto di Bari non sono gli scandali delle escort ma la gente che lavora e che non va alle cene e alle feste'', spiega il rettore dell'Universita' di Bari, Corrado Petrocelli. ''Oggi -aggiunge- siamo ad un bivio: proprio in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, bisogna scommettere su formazione, ricerca e cultura. Lo dobbiamo al Paese e ai nostri giovani''.
''Ma al Sud -rimarca Petrocelli- un ateneo ha anche un'altra missione: quella di contribuire allo sviluppo. Ho trovato un'Universita' che ha grandi tradizioni e potenzialita': cinque anni fa -ricorda il rettore- la cronaca parlava di nepotismo e scandali. Abbiamo intrapreso un percorso virtuoso e oggi tutto e' diverso, il malaffare e' stato sconfitto''.
''Siamo stati i primi in Italia ad applicare un codice etico e stiamo risanando il bilancio'', sottolinea ancora il rettore dell'Universita' di Bari, ''ora abbiamo ristrutturato e dedicato agli studenti l'ex palazzo delle Poste, inaugurando una mostra che si chiama 'Frontiere'. C'e' tanta gente che ha fame di cultura. Questa e' la vera Bari''.
Sulla stessa linea Angiola Filipponio Tatarella. ''Bari non e' Gomorra e le escort non sono un fenomeno barese'', tiene a precisare la vedova del 'ministro dell'Armonia', Pinuccio Tatarella. Lei, che insegna Filosofia del Diritto all'Universita', difende le donne della citta': ''Le poche che sarebbero coinvolte in questi scandali -dice- sono una infinitesima parte rispetto agli abitanti di Bari, che sono oltre 320.000. Non ci sono numeri per generalizzare e soprattutto le donne di Bari insegnano lavoro onesto e cura per la famiglia''.
''Non e' giusto -rimarca- parlare di questa citta' per pensarla come il luogo elettivo di scandali. Bari e' culla di arte e storia, e merita altra considerazione per i suoi abitanti. Una popolazione nota per la sua dedizione al lavoro e per la capacita' di confronto. Ce lo insegna il mare''.
Anche per Francesco Divella, industriale della pasta e deputato di Fli, ''Bari non e' quella di 'Tarantini e compagnia' ma una citta' dedita al commercio. Bari e' lavoro -rimarca- abbiamo avuto la fortuna di avere rapporti continui con i territori dell'Est''. ''Ho fatto l'imprenditore dall'eta' di 18 anni -ricorda l'ex presidente di Acquedotto Pugliese- e come me ci sono decine di imprenditori che lavorano onestanente e danno occupazione a tante famiglie. Quanto alla politica, Pinuccio Tatarella ci ha insegnato che deve essere fatta solo da persone per bene''.
Invoca un cambio di passo anche padre Damiano Bova, da sei anni rettore Basilica San Nicola. ''Il fumo -spiega il domenicano- molte volte copre le tante realta' buone che ci sono in citta'. Si parla di scandali incresciosi, ma Bari non e' questa''. E ''soprattutto in un momento di difficolta', la Chiesa deve testimoniare il suo messaggio e avere una voce piu' forte. C'e' un'emergenza etica prima che economica''.
''Non e' certo il tempo delle Crociate -conclude padre Bova- ma oggi a Bari serve richiamare la moralita' in tutti i campi. La speranza sono i giovani''.