di Nicola Zuccaro. Apertura e chiusura nel segno del tricolore tracciato nel cielo di Bari dalla Pattuglia delle "Frecce" per ricevere e salutare Giorgio Napolitano accompagnato dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa per la solenne cerimonia del 4 Novembre, giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale svoltasi al Sacrario dei Caduti d'Oltremare.
Preceduto dal picchetto dei corazzieri in alta uniforme, il capo dello Stato ha deposto la corona d'alloro in memoria di quei militari italiani che sacrificarono la loro vita nei due conflitti mondiali. Una motivazione sottolineata nel breve discorso del Ministro della Difesa che ha preceduto la firma da parte di Napolitano dell'albo d'onore conservato in una delle sale del Sacrario. All'uscita dallo stesso si è registrata l'ovazione non solo delle scolaresche ma anche di un pubblico prevalentemente anziano che ha rivolto elogi e frasi di incoraggiamento al Presidente della Repubblica. Si è chiusa così una cerimonia particolarmente sentita dal pubblico ma breve (tanto da dover essere sacrificata la Santa Messa sostituita con la recita della Preghiera al Milite Ignoto e la Benedizione alle Tombe dei caduti impartita da Mons. Francesco Cacucci) per consentire al capo dello Stato di poter deporre nella tarda mattinata un'altra corona sulla lapide sita in Piazza Umberto che ricorda i Caduti Antifascisti falcidaiti nella strage del 28 Luglio 1943 perpetrata dall'esercito badogliano nella vicina Via Nicolò dell'Arca.
Preceduto dal picchetto dei corazzieri in alta uniforme, il capo dello Stato ha deposto la corona d'alloro in memoria di quei militari italiani che sacrificarono la loro vita nei due conflitti mondiali. Una motivazione sottolineata nel breve discorso del Ministro della Difesa che ha preceduto la firma da parte di Napolitano dell'albo d'onore conservato in una delle sale del Sacrario. All'uscita dallo stesso si è registrata l'ovazione non solo delle scolaresche ma anche di un pubblico prevalentemente anziano che ha rivolto elogi e frasi di incoraggiamento al Presidente della Repubblica. Si è chiusa così una cerimonia particolarmente sentita dal pubblico ma breve (tanto da dover essere sacrificata la Santa Messa sostituita con la recita della Preghiera al Milite Ignoto e la Benedizione alle Tombe dei caduti impartita da Mons. Francesco Cacucci) per consentire al capo dello Stato di poter deporre nella tarda mattinata un'altra corona sulla lapide sita in Piazza Umberto che ricorda i Caduti Antifascisti falcidaiti nella strage del 28 Luglio 1943 perpetrata dall'esercito badogliano nella vicina Via Nicolò dell'Arca.