BARI. “Non c’è alcun silenzio-assenso nella rimodulazione della legge di tutela degli ulivi monumentali approvata ieri dal Consiglio Regionale". Lo ha detto in una nota del capogruppo Sel Michele Losappio.
"Onde evitare allarmi ingiustificati - ha proseguito Losappio - è bene puntualizzare che il comma presentato da un consigliere Pdl che lo prevedeva è stato cassato già nella seduta della V commissione e non più ripresentato.
Resta, perché è un miglioramento nella tempistica, solo il termine di 90 giorni per i lavori della specifica Commissione, ma l’eventuale e ingiustificato suo sforamento non comporta alcuna procedura semplificata o di silenzio-assenso".
"E’ stato invece eliminato, - precisa il politico Sel - è questa è una conquista, il termine del 31 dicembre 2001 entro il quale la vecchia legge prevedeva la conclusione delle procedure di censimento delle piante monumentali il che evita la caduta dei vincoli su buona parte dei 5 milioni di ulivi non ancora censiti.
Si può ben capire che chi ha costruito, presentato e varato una legge unica in Europa con il consenso unanime del Consiglio non avrebbe mai consentito - conclude Losappio - senza reagire un aggiramento così clamoroso delle norme di tutela".
"Onde evitare allarmi ingiustificati - ha proseguito Losappio - è bene puntualizzare che il comma presentato da un consigliere Pdl che lo prevedeva è stato cassato già nella seduta della V commissione e non più ripresentato.
Resta, perché è un miglioramento nella tempistica, solo il termine di 90 giorni per i lavori della specifica Commissione, ma l’eventuale e ingiustificato suo sforamento non comporta alcuna procedura semplificata o di silenzio-assenso".
"E’ stato invece eliminato, - precisa il politico Sel - è questa è una conquista, il termine del 31 dicembre 2001 entro il quale la vecchia legge prevedeva la conclusione delle procedure di censimento delle piante monumentali il che evita la caduta dei vincoli su buona parte dei 5 milioni di ulivi non ancora censiti.
Si può ben capire che chi ha costruito, presentato e varato una legge unica in Europa con il consenso unanime del Consiglio non avrebbe mai consentito - conclude Losappio - senza reagire un aggiramento così clamoroso delle norme di tutela".
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