ROMA. "La virata e' arrivata qualche minuto dopo l'impatto. Ed e' stata l'apocalisse: volano per terra tavolini e tutto. Cado per terra e mi rialzo. Tremante dico ai ragazzi: andate sotto il ponte zero, ai ponti A, B e C, dove sono le sale macchina, e aiutateli a risalire". Inizia cosi' il racconto fatto questo pomeriggio a "A Sua Immagine", la rubrica religiosa di Rai Uno, da don Raffaele Malena, cappellano della Costa Concordia. "Gli ingegneri - rivela - mi hanno detto subito: 'siamo purtroppo in tanta difficolta'. Preghi che il Padre Eterno ci aiuti, ci dia forza. Moriremo tutti, non c'e' speranza per nessuno'. E io sono andato in cappella, dove c'era Gesu' Bambino, e a Lui ho affidato tutti noi".
"Avevo saputo - continua il sacerdote - dello squarcio della nave a poppa. Ho capito subito come sarebbe andata. Quando gli ospiti della nave si rendono conto e' il fuggi fuggi, tutti cercano di mettere in salvo se stessi.
Ma questo panico non ha impedito che i ragazzi dell'equipaggio si mettessero come dovevano a forma di un quadrato, a contare le 150 persone che dovevano entrare in ogni scialuppa".
"Avevo saputo - continua il sacerdote - dello squarcio della nave a poppa. Ho capito subito come sarebbe andata. Quando gli ospiti della nave si rendono conto e' il fuggi fuggi, tutti cercano di mettere in salvo se stessi.
Ma questo panico non ha impedito che i ragazzi dell'equipaggio si mettessero come dovevano a forma di un quadrato, a contare le 150 persone che dovevano entrare in ogni scialuppa".