ROMA. ''Una presa di posizione di tale natura non puo' non tradursi in una interferenza e non puo' non ledere, per lo meno potenzialmente, quell'autonomia e quella indipendenza, che pure sono richiamate dalla stessa nota dell'Anm''. Lo afferma, in un comunicato, l'ex sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, deputato del Popolo della Liberta' che riferisce di aver presentato oggi una interrogazione al Ministro della Giustizia, prendendo le mosse dalla nota che il 13 gennaio la giunta nazionale dell'Associazione nazionale magistrati ha diffuso a proposito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari sulla sanita' pugliese e sulle escort che l'imprenditore barese Giampaolo Tarantini ha inviato nelle case dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L'Anm ha espresso critiche e censure sulle modalita' di gestione delle indagini da parte del procuratore capo Antonio Laudati che avrebbe in qualche modo controllato le attivita' di alcuni pm baresi mediante una struttura della Guardia di Finanza. Un mese fa il procedimento a suo carico e' stato archiviato dal Consiglio superiore della magistratura.
''L'intervento dell'Anm - spiega Mantovano - si colloca in un delicato quadro di rapporti istituzionali, interni ed esterni all'autorita' giudiziaria, dal momento che per i fatti dei quali si occupa la nota vi e' un procedimento penale in corso di indagine davanti alla procura della Repubblica di Lecce, ed e' contestualmente pendente un accertamento da parte dell'Ufficio ispettivo del ministero della Giustizia''.
''E' vero che l'Anm ha natura di associazione privata, ma e' altrettanto vero - prosegue l'ex sottosegretario - che a essa con molta probabilita' risultano iscritti i pubblici ministeri che conducono le indagini sulla vicenda in questione, i giudici che ne valuteranno gli esiti, i magistrati che hanno avuto l'incarico degli accertamenti ispettivi per il ministero; dunque, e' un'associazione privata alla quale aderiscono la gran parte dei magistrati italiani''.
Per questo nell'interrogazione, Mantovano chiede ''quale sia la valutazione del Ministro Severino, e in particolare se, qualora ritenga che vi sia stata una interferenza in attivita' giudiziaria e di accertamento disciplinare in corso, quali iniziative pensi di assumere per tutelare l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati della Procura della Repubblica di Bari''.
L'Anm ha espresso critiche e censure sulle modalita' di gestione delle indagini da parte del procuratore capo Antonio Laudati che avrebbe in qualche modo controllato le attivita' di alcuni pm baresi mediante una struttura della Guardia di Finanza. Un mese fa il procedimento a suo carico e' stato archiviato dal Consiglio superiore della magistratura.
''L'intervento dell'Anm - spiega Mantovano - si colloca in un delicato quadro di rapporti istituzionali, interni ed esterni all'autorita' giudiziaria, dal momento che per i fatti dei quali si occupa la nota vi e' un procedimento penale in corso di indagine davanti alla procura della Repubblica di Lecce, ed e' contestualmente pendente un accertamento da parte dell'Ufficio ispettivo del ministero della Giustizia''.
''E' vero che l'Anm ha natura di associazione privata, ma e' altrettanto vero - prosegue l'ex sottosegretario - che a essa con molta probabilita' risultano iscritti i pubblici ministeri che conducono le indagini sulla vicenda in questione, i giudici che ne valuteranno gli esiti, i magistrati che hanno avuto l'incarico degli accertamenti ispettivi per il ministero; dunque, e' un'associazione privata alla quale aderiscono la gran parte dei magistrati italiani''.
Per questo nell'interrogazione, Mantovano chiede ''quale sia la valutazione del Ministro Severino, e in particolare se, qualora ritenga che vi sia stata una interferenza in attivita' giudiziaria e di accertamento disciplinare in corso, quali iniziative pensi di assumere per tutelare l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati della Procura della Repubblica di Bari''.
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