"Il comandante ha scelto di arenarsi per evitare guai peggiori"

GROSSETO. "È una tragedia inspiegabile», sottolinea il prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi. I superstiti della Costa Concordia, affondata al largo dell'Isola del Giglio dopo aver preso una secca ed essersi arenata, sono stati trasportati prima nel porticciolo dell'Isola del Giglio, e poi con i traghetti a Porto Santo Stefano, capoluogo del Monte Argentario, per ricevere la prima assistenza.
Linardi, tuttavia, sottolinea come sia «possibile che ci siano ancora dei dispersi, le notizie non sono ancora certe. Siccome c'è stato grandissimo panico e alcune delle persone si sono buttate in mare, che può anche darsi che qualcuna di queste non si sia riusciti a soccorrerla.

INCHIESTA - Il prefetto Linardi sottolinea anche che «sull'eventuale inidoneità alle mansioni di soccorso del personale imbarcato sulla nave, dovrà intervenire l'autorità giudiziaria, fare delle verifiche per aprire eventualmente un'inchiesta». Alcuni dei passeggeri tratti in salvo hanno infatti lamentato inadeguatezze e grossi ritardi da parte dell'equipaggio..

SCELTA DI INCAGLIARSI - Nel frattempo il comandante della Capitaneria ha spiegato che lo squarcio sulla carena della nave è di circa 30 metri, e che il punto in cui la nave si è arenata è, probabilmente «segno che il capitano si è arenato là volontariamente per evitare guai peggiori», confermando quindi che la Costa Concordia si trovava fuori rotta, dato che al Giglio non era previsto alcuno scalo. Nel frattempo continuano le opere di soccorso e di ricerca dei dispersi intorno alla chiglia, inclinata di circa 80 gradi. Solo per la bassa profondità del fondale, circa 30 metri, lo scafo non si è inabissato completamente.

(Foto: Russo)

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