"Un'impresa ciclopica spostare la Concordia"

ISOLA DEL GIGLIO (GR). Spostare la Concordia dal punto dove si trova dalla sera del 13 gennaio sara' "un'impresa ciclopica". A sostenerlo Pierluigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, nell'audizione di oggi in commissione Industria al Senato.

"Non c'e' conoscenza al mondo" su questo tipo di intervento per navi simili, "e stiamo acquisendo i passi necessari per procedere", ha aggiunto. I contratti assicurativi stipulati da Costa Crociere per le sue navi, e nello specifico per la 'Costa Concordia', "sono sufficienti a far fronte a coprire costi e perdita della nave, oltre a passivita' derivanti dall'inchiesta" ha spiegato Foschi. Una capienza assicurativa in termini di costi per "ospiti ed equipaggio, per la nave stessa e, speriamo che non accada, in caso di inquinamento".
Foschi, inoltre, si e' detto preoccupato "per l'immagine dell'azienda", aggiungendo che "i posti di lavoro a rischio non sono quelli diretti ma quelli dell'indotto che stiamo generando" con le attivita'.

A proposito poi di flotta Costa Crociere, le navi attualmente sono 14 (erano 15 con la 'Concordia', ndr), e ce ne sono altre due in ordine alla Fincantieri, con una in consegna a fine aprile di quest'anno e l'altra nel 2014. Foschi ha anche detto che Costa Crociere e' italiana, c'e' netta distinzione tra l'azienda e la casa madre.

SCHETTINO MAI ASSOCIATO AD INCIDENTI SINO AD ALLORA - Pierluigi Foschi ha riferito ai senatori che prima della sera del 13 gennaio scorso, Francesco Schettino, comandante della 'Costa Concordia', "non era mai stato associato a incidenti". Foschi ha riferito che finora su Schettino non c'era stato nulla da ridire in merito ai suoi comportamenti e alle sue azioni.
E' in Costa Crociere dal 2002, dove vi e' arrivato con il grado di vice comandante di nave e con quel grado e' rimasto per un po', "l'abbiamo testato" e poi "nel 2006 e' diventato comandante. Adesso Schettino e' sospeso, "e' un'azione cautelare - ha spiegato Foschi - in attesa degli sviluppi dell'inchiesta".

EVACUAZIONE: CI FU RITARDO MA NON SAPPIAMO CHI DETTE ORDINE - La sera del naufragio "c'e' stato un ritardo nell'ordine di evacuazione dalla Costa Concordia, ma non sappiamo ancora chi l'abbia dato". E' impossibile, secondo il numero 1 di Costa Crociere, che la sera del 13 gennaio a bordo della 'Costa Concordia' "non vi sia stato coordinamento nei soccorsi", e cioe' che i sottufficiali si siano prodigati e gli ufficiali invece no. Una risposta in replica alla domanda venuta da uno dei commissari.

(Grafico: Ansa Centimetri)