Gli strali della Chiesa contro il Molleggiato: ora chieda scusa

ROMA. "Quando l'ignoranza prende il microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità". Lo scrive il Sir a proposito dei "giudizi di Adriano Celentano su due testate cattoliche nazionali da lui accusate di ipocrisia, di parlare di politica e non di Dio", giudizi che, secondo l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei, "sono stati la prova di un vuoto che è anche dentro di lui".

"Vuoto di conoscenza - continua il commento alla serata del Festival - di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono e vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta. Un vuoto voluto, e quindi ancor più triste, perché a tutti è possibile conoscere e comprendere il ruolo laico dei media cattolici nel nostro Paese".

"E' dunque più l'amarezza che il disappunto - commenta il Sir - a prendere il sopravvento dopo quanto accaduto ieri sera sul palco di un teatro che, è bene ricordarlo, non è la realtà del vivere quotidiano. Ma il giorno dopo c'é, forse, da attendersi che a parole insensate, cioé impensate, seguano parole pensate e di scusa. Anche senza microfono".

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