BARI. Un danno di quasi 20 milioni di euro, pari al 5% del Prodotto Interno Lordo Agricolo e di 4 decimi del pil dell'intera economia della regione Puglia. E' questo in sintesi il dato allarmante che emerge da un'analisi delle drammatiche ripercussioni del maltempo sul settore agricolo, per cui la Coldiretti Puglia ha chiesto la dichiarazione di Stato di calamita' naturale.
''Purtroppo, permangono condizioni di elevato ed incombente rischio - dice il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - oltre alla severita' dei danni occorsi e degli interventi di massima urgenza da doversi attuare, per cui abbiamo richiesto lo stato di calamita'. Decine di imprenditori stanno in queste ore collaborando con l'Unita' di Crisi, istituita presso la Prefettura di Foggia, per liberare le aziende dalla neve e per la messa in sicurezza degli alberi che sotto il peso della neve crollano sulle strade con danni a persone e automezzi. E' l'ennesimo duro colpo al settore - prosegue - dopo lo sciopero degli autotrasportatori rientrato solo qualche giorno fa''.
I produttori del settore ittico e dell'acquicoltura denunciano una situazione di grave difficolta' a causa delle fortissime mareggiate, con danni ingenti che derivano dai mancati guadagni e alle strutture.
''La straordinaria ondata di maltempo che ha colpito la regione Puglia - continua il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - con forti e incessanti nevicate sulle province di Foggia, Bari e Taranto e le piogge battenti sulle province di Brindisi e Lecce, ha causato gravi disagi a carico delle popolazioni nelle aree rurali e danni ingenti alle colture autunno-vernine e agli allevamenti. In particolare, gli allevamenti avicoli della provincia di Foggia sono al collasso, a causa dell'interruzione dei collegamenti stradali e delle dune di neve alte fino a 4 metri che hanno isolato le aziende, rendendo impossibile l'approvvigionamento di mangimi e di carburante per il riscaldamento degli impianti''.
Nelle province di Bari, Brindisi e Lecce la situazione rischia di aggravarsi a causa degli allagamenti, dovuti alle piogge persistenti che interessano le suddette aree da piu' di 96 ore. Sono schizzati i costi per il riscaldamento delle serre, aumentati del 30% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre in decine di stalle sono isolate mucche, pecore e maiali rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficolta' di garantire l'approvvigionamento dei mangimi e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l'acqua agli abbeveratoi.
''Purtroppo, permangono condizioni di elevato ed incombente rischio - dice il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - oltre alla severita' dei danni occorsi e degli interventi di massima urgenza da doversi attuare, per cui abbiamo richiesto lo stato di calamita'. Decine di imprenditori stanno in queste ore collaborando con l'Unita' di Crisi, istituita presso la Prefettura di Foggia, per liberare le aziende dalla neve e per la messa in sicurezza degli alberi che sotto il peso della neve crollano sulle strade con danni a persone e automezzi. E' l'ennesimo duro colpo al settore - prosegue - dopo lo sciopero degli autotrasportatori rientrato solo qualche giorno fa''.
I produttori del settore ittico e dell'acquicoltura denunciano una situazione di grave difficolta' a causa delle fortissime mareggiate, con danni ingenti che derivano dai mancati guadagni e alle strutture.
''La straordinaria ondata di maltempo che ha colpito la regione Puglia - continua il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - con forti e incessanti nevicate sulle province di Foggia, Bari e Taranto e le piogge battenti sulle province di Brindisi e Lecce, ha causato gravi disagi a carico delle popolazioni nelle aree rurali e danni ingenti alle colture autunno-vernine e agli allevamenti. In particolare, gli allevamenti avicoli della provincia di Foggia sono al collasso, a causa dell'interruzione dei collegamenti stradali e delle dune di neve alte fino a 4 metri che hanno isolato le aziende, rendendo impossibile l'approvvigionamento di mangimi e di carburante per il riscaldamento degli impianti''.
Nelle province di Bari, Brindisi e Lecce la situazione rischia di aggravarsi a causa degli allagamenti, dovuti alle piogge persistenti che interessano le suddette aree da piu' di 96 ore. Sono schizzati i costi per il riscaldamento delle serre, aumentati del 30% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre in decine di stalle sono isolate mucche, pecore e maiali rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficolta' di garantire l'approvvigionamento dei mangimi e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l'acqua agli abbeveratoi.