ROMA. "Mi piacerebbe diventare mamma". A rivelarlo è Emma, alla sua seconda partecipazione al festival di Sanremo. Lo scorso anno arrivo' seconda, insieme ai Moda'. Quest'anno e' tra le favorite con il brano 'Non e' l'inferno'". Racconta di questo suo desiderio spiegando di voler trasmettere ai proprio figli i valori e il senso di abnegazione che le sono stati trasmessi dalla famiglia. Un tema sul quale torna spesso, quello del sacrificio, in generale, e legato alla situazione dei giovani d'oggi. Emma rimanda al mittente le critiche di chi descrive i giovani d'oggi mammoni. "I giovani non sono mammoni, ma non hanno i soldi per andare via di casa. Se spesso la maggior parte non riesce a staccarsi da casa e' perche' non ci sono le disponibilita', soprattutto al Sud. Il treno costa parecchio, soprattutto se lo prendi da Lecce. E' carissimo muoversi".
E risponde anche a quanti hanno criticato un testo, quello che porta all'Ariston, che parla di problemi che appartengono a un altro tempo e a un'eta' che non e' la sua. "Andavo a Milano - ricorda - con i treni di notte, da Lecce, per portare le mie demo alle case discografiche, cercando di spendere il meno possibile per non pesare su nessuno". E poi andavo a scuola con l''Invetta' quando i miei compagni andavano con l'Invicta. Vengo da una famiglia monoreddito con papa' infermiere. Non abbiamo mai avuto problemi, ma credo di avere tutte le credenziali per poter parlare di sacrifici". A chi le chiede anche di farsi portavoce del problema degli infortuni sul lavoro, lei che e' impegnata in temi sociali, "mio fratello fa il muratore, capisco benissimo" risponde, ma spiazza anche dicendo che i lavoratori "prima di attaccare dovrebbero essere loro stessi per pe'rimi a riufiutarsi di lavorare se non vengono loro ganrantite le giuste condizioni".
E risponde anche a quanti hanno criticato un testo, quello che porta all'Ariston, che parla di problemi che appartengono a un altro tempo e a un'eta' che non e' la sua. "Andavo a Milano - ricorda - con i treni di notte, da Lecce, per portare le mie demo alle case discografiche, cercando di spendere il meno possibile per non pesare su nessuno". E poi andavo a scuola con l''Invetta' quando i miei compagni andavano con l'Invicta. Vengo da una famiglia monoreddito con papa' infermiere. Non abbiamo mai avuto problemi, ma credo di avere tutte le credenziali per poter parlare di sacrifici". A chi le chiede anche di farsi portavoce del problema degli infortuni sul lavoro, lei che e' impegnata in temi sociali, "mio fratello fa il muratore, capisco benissimo" risponde, ma spiazza anche dicendo che i lavoratori "prima di attaccare dovrebbero essere loro stessi per pe'rimi a riufiutarsi di lavorare se non vengono loro ganrantite le giuste condizioni".