ROMA. "Gli italiani lo pensano e io lo dico: da tempo ci si aspettava una bomba come questa, era nell'aria elettrica come prima di un temporale". Questo scrive Beppe Grillo sul suo blog, ipotizzando di fatto che l'attentato di Brindisi non sia un attacco interno alla città o un messaggio destinato agli amministratori pugliesi, ma una vera e propria provocazione nei confronti dello Stato.
"Le indagini ci diranno chi sono i colpevoli. La prima pista è quella della criminalità organizzata. Io spero che siano trovati i delinquenti che l'hanno collocata e i mandanti", questo si augura Grillo. E continua, puntando il dito contro gli autori morali. "Soprattutto i mandanti. Le stragi, e questa poteva esserlo se l'esplosione fosse avvenuta pochi minuti più tardi con l'arrivo di altri pullman di studenti, in Italia hanno sempre avuto colpevoli, ma non mandanti. Da piazza Fontana, alla stazione di Bologna, a piazza della Loggia, a Capaci, a via D'Amelio. Gli Spatuzza sono in galera, ma chi li ordinò è ancora a piede libero".
Queste le pesantissime insinuazioni del leader del Movimento 5 Stelle, che il giorno prima dei ballottaggi decide di scagliarsi contro l'apparato politico nazionale e mette nella stessa frase due parole che fanno tornare indietro la storia agli anni Settanta: strage e Stato. Ricorsi storici - Grillo ricorda anche che in questi giorni ricorre l'anniversario della strage di Capaci, e continua: "Questa bomba ricorre in un periodo storico molto simile a quello del '92/'93. Furono le bombe del Pac di Milano, dei Georgofili a Firenze allora a precipitarci in un ventennio infame di cui stiamo pagando le conseguenze e a impedire ogni cambiamento. Spero che Brindisi, che segue l'attentato a Adinolfi a Genova, non sia l'inizio di una militarizzazione del territorio, di leggi speciali, di neo terroristi e di depistaggi. Cui prodest questo attentato? Alla criminalità brindisina il cui territorio sarà controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana che si vendica così della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?".
"Le indagini ci diranno chi sono i colpevoli. La prima pista è quella della criminalità organizzata. Io spero che siano trovati i delinquenti che l'hanno collocata e i mandanti", questo si augura Grillo. E continua, puntando il dito contro gli autori morali. "Soprattutto i mandanti. Le stragi, e questa poteva esserlo se l'esplosione fosse avvenuta pochi minuti più tardi con l'arrivo di altri pullman di studenti, in Italia hanno sempre avuto colpevoli, ma non mandanti. Da piazza Fontana, alla stazione di Bologna, a piazza della Loggia, a Capaci, a via D'Amelio. Gli Spatuzza sono in galera, ma chi li ordinò è ancora a piede libero".
Queste le pesantissime insinuazioni del leader del Movimento 5 Stelle, che il giorno prima dei ballottaggi decide di scagliarsi contro l'apparato politico nazionale e mette nella stessa frase due parole che fanno tornare indietro la storia agli anni Settanta: strage e Stato. Ricorsi storici - Grillo ricorda anche che in questi giorni ricorre l'anniversario della strage di Capaci, e continua: "Questa bomba ricorre in un periodo storico molto simile a quello del '92/'93. Furono le bombe del Pac di Milano, dei Georgofili a Firenze allora a precipitarci in un ventennio infame di cui stiamo pagando le conseguenze e a impedire ogni cambiamento. Spero che Brindisi, che segue l'attentato a Adinolfi a Genova, non sia l'inizio di una militarizzazione del territorio, di leggi speciali, di neo terroristi e di depistaggi. Cui prodest questo attentato? Alla criminalità brindisina il cui territorio sarà controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana che si vendica così della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?".