Mafia: Napolitano, non escluso ritorno a stragismo

PALERMO. Di fronte ai numerosi atti di criminalita' organizzata che stanno caratterizzando il nostro paese il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non esclude un ''feroce ritorno alla violenza di stampo stragista e terrorista''. Napolitano parla a Palermo alla cerimonia di commemorazione di Giovanni Falcone e coglie l'occasione per sottolineare che le organizzazioni criminali, hanno via via acquistato ''una pericolosita' crescente'', soprattutto la 'ndrangheta calabrese. E' questo, per il presidente della Repubblica, il nuovo fronte ''dell'impegno a combattere, colpire, debellare la criminalita' organizzata''. Una criminalita' che va dispiegandosi, aggiunge, ''sul versante della penetrazione della vita economica nei piu' sofisticati circuiti finanziari: e non solo nel Mezzogiorno ma anche nelle regioni del Nord e in piu' vaste reti internazionali''. A maggiore ragione per Napolitano gli attacchi criminali, i fenomeni di violenza e i ''comportamenti destabilizzanti di qualsiasi matrice'' non devono bloccare quel processo di riforme necessario al nostro paese. Il presidente della Repubblica ricorda che in passato ''l'attacco criminale, le stragi mafiose coincisero'' con ''difficolta' gravi della politica, con una crisi finanziaria acuta''. I passi, continua, ''sulla via del necessario rinnovamento, restarono bloccati, e anche piu' avanti fallirono piu' avanzati tentativi di riforma''. Napolitano non ha dubbi, ''non possiamo percio' ripetere errori del genere''. Per il capo dello Stato una nuova riforma elettorale e ''l'avvio di incisive modifiche dell'ordinamento della Repubblica, sono diventate indispensabili per riguadagnare la fiducia dei cittadini, per ridare slancio e capacita' innovativa al sistema politico e istituzionale''. In questo stesso senso, aggiunge, si pone come ''cruciale'' un ''effettivo sforzo di ripensamento, di autoriforma, di apertura alla societa' e ai giovani da parte dei partiti. Ce la si puo' fare - dice ancora il presidente - confido che ce la si faccia''. Garantire stabilita' di governo, mettere in cantiere processi di riforme, per Napolitano, ''questo deve essere nella fase attuale l'impegno piu' largamente condiviso e sostenuto. E - assicura il capo dello Stato - non ce ne faremo deviare da attacchi criminali, fenomeni di violenza e comportamenti destabilizzanti di qualsiasi matrice. Non ci facemmo intimidire, non lasciammo seminare paura e terrore ne' nel '92 ne' in altre dure stagioni di convolgenti emergenze. Tantomeno lo faremo ora''. L'Italia e' attraversata da complessi problemi da affrontare per aprire ''una prospettiva di difesa e sviluppo economico-sociale''.

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