"A Brindisi è allarme mafia, il ministro sottovaluta"

BARI. “Certamente ho fiducia nelle forze di polizia e nella polizia giudiziaria che stanno svolgendo le indagini. Ma quanto accaduto nelle prime 48 ore dall’attentato desta qualche perplessità ed è il riflesso di un nodo strutturale che va affrontato”. Lo ha detto l’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano in un’intervista a Libero.

 “In un momento in cui la politica gode di scarsa credibilità, nel territorio di Brindisi è accaduta una cosa singolare. Politici di partiti diversi, di opposizione e di maggioranza, l’8 maggio incontrano il ministro dell’Interno e gli sottopongono diverse preoccupazioni: 30 anni fa a Mesagne, era stata fondata la Sacra Corona Unita”.

Mantovano aveva suggerito “di chiudere il Cie di brindisi che, pur essendo inutile, impegnava 10 finanzieri e 15 carabinieri” e “il ministro ha ascoltato e promesso di approfondire. Poi ci ha nuovamente incontrato dopo il 19 maggio. Ora siamo agiugno. E passato un mese. Due richieste su tre sono rimaste pendenti”.

 “Penso - conclude - che ci sarà da ritornare dal ministro. Ma il problema non è tanto moltiplicare gli incontri quanto piuttosto dare seguito a quello che negli incontri è stato concordato”.

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