TARANTO. "I magistrati di Taranto hanno fatto il loro dovere, e non avevano alternative. La Commissione parlamentare d'inchiesta sul traffico di rifiuti ha potuto constatare direttamente la drammaticita' della situazione dell'Ilva che da un lato da' lavoro a un'intera citta' ma nello stesso tempo ne avvelena la vita. La perizia epidemiologica ha dimostrato che l'allarme espresso dalla Commissione piu' di un anno fa era assolutamente fondato". Lo ha affermato Gaetano Pecorella, presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
"Se fu trovata la diossina nel latte degli animali non poteva non arrivare anche nel cibo e nei polmoni degli uomini. I magistrati - ha proseguito Pecorella - hanno dovuto interrompere il perpetuarsi di un reato che si ripeteva giorno per giorno, perche' cosi' vuole la legge".
Secondo il parlamentare, "chi ha causato questa situazione deve ora riparare garantendo il lavoro, ma anche la salute. E bisogna andare molto indietro nel tempo per trovare le radici del male, di cui molti sono i responsabili per non avere fatto, per non avere controllato, per non essere intervenuti".
"Se fu trovata la diossina nel latte degli animali non poteva non arrivare anche nel cibo e nei polmoni degli uomini. I magistrati - ha proseguito Pecorella - hanno dovuto interrompere il perpetuarsi di un reato che si ripeteva giorno per giorno, perche' cosi' vuole la legge".
Secondo il parlamentare, "chi ha causato questa situazione deve ora riparare garantendo il lavoro, ma anche la salute. E bisogna andare molto indietro nel tempo per trovare le radici del male, di cui molti sono i responsabili per non avere fatto, per non avere controllato, per non essere intervenuti".