Ilva: il Riesame conferma il sequestro. Le reazioni degli ambientalisti

di Dario Durante. L'Ilva non è autorizzata a continuare a produrre: è netta la posizione dell'area ambientalista tarantina circa la decisione presa dal Tribunale del Riesame.

«Nei prossimi giorni l'azienda dovrà cessare la produzione, mantenere gli impianti in stand-by e avviare i lavori tecnici per eliminare le situazioni di pericolo» dichiarano Fabio Matacchiera (Fondo Antidiossina Onlus Taranto) e Alessandro Marescotti (Associazione PeaceLink) secondo i quali «è fuori discussione una diversa interpretazione dell'ordinanza in quanto non si parla mai di facoltà d'uso per produrre ma per realizzare misure tecniche che eliminino situazioni di pericolo».

In caso contrario, i due esponenti dell'ambientalismo ionico sono pronti a dare battaglia attraverso una raccolta firme dei cittadini per un esposto alla Procura della Repubblica per far rispettare il volere dei magistrati e l'invio di un dossier tecnico «per dimostrare come l'attuale cokeria è troppo pericolosa e non può diventare compatibile con il quartiere Tamburi neanche con eventuali operazioni di aggiornamento tecnico».

Anche per il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli (esponente di minoranza in consiglio comunale a Taranto) la cokeria è il vero problema risultando incompatibile con la salute dei cittadini. A nulla, dunque, valgono gli interventi annunciati dall'assessore regionale all'Ambiente, bollati come deludenti ed inefficaci.

«Il governo farebbe bene a predisporre un piano di conversione industriale sul modello di Pittsburgh e Bilbao, città che hanno vinto la battaglia contro l'inquinamento e ora rappresentano delle eccellenze per innovazione e qualità della vita» conclude Bonelli annunciando un esposto sulla mancata messa in sicurezza della falda.
Dario Durante