PALERMO. Le intercettazioni che coinvolgono il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sono irrilevanti e vanno distrutte. Ne è convinto il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Messineo, intervistato da Klaus Davi a KlausCondicio. "Siamo tutti d'accordo sul fatto che devono essere distrutte, sono prive di valenza penale e interesse investigativo. Che possano o meno avere una valenza politica non ci riguarda come autorita' giudiziaria, come magistrati inquirenti, e' un fatto accessorio che rende ancora piu' auspicabile che vengano distrutte", ha affermato Messineo.
Se c'e' un consenso unanime sul fatto che le intercettazioni del Quirinale vanno distrutte, puntualizza Messineo, "la divergenza e' solo sul modo in cui pervenire a questa distruzione", ed e' questo l'oggetto del conflitto di attribuzione sollevato dal capo dello Stato davanti alla Corte Costituzionale. Il punto di vista della Procura, spiega il capo dell'ufficio, e' "che lo debba fare il giudice nel contesto di un'udienza, alla quale avrebbero il diritto di partecipare le parti, eventualmente interessate, mentre altrove si sostiene che, trattandosi di intercettazioni che riguardano il Presidente delle Repubblica, si debba distruggerle nel contesto di un'udienza segreta e non accessibile, prima si era detto da parte del pubblico ministero, oggi si dice da parte del giudice del Gip. Ad ogni modo - conclude Messineo - anche questa e' una tesi in diritto sostenibilissima e assolutamente legittima".
Se c'e' un consenso unanime sul fatto che le intercettazioni del Quirinale vanno distrutte, puntualizza Messineo, "la divergenza e' solo sul modo in cui pervenire a questa distruzione", ed e' questo l'oggetto del conflitto di attribuzione sollevato dal capo dello Stato davanti alla Corte Costituzionale. Il punto di vista della Procura, spiega il capo dell'ufficio, e' "che lo debba fare il giudice nel contesto di un'udienza, alla quale avrebbero il diritto di partecipare le parti, eventualmente interessate, mentre altrove si sostiene che, trattandosi di intercettazioni che riguardano il Presidente delle Repubblica, si debba distruggerle nel contesto di un'udienza segreta e non accessibile, prima si era detto da parte del pubblico ministero, oggi si dice da parte del giudice del Gip. Ad ogni modo - conclude Messineo - anche questa e' una tesi in diritto sostenibilissima e assolutamente legittima".