TARANTO. “Le costituzioni di parte civile, ormai un’abitudine consolidata quando si parla di problematica ambientale, hanno tanto il sapore di una presa in giro. Difficile, infatti, ipotizzare scenari differenti rispetto agli anni scorsi, quando Governo, Comune, Provincia e Regione si costituirono, appunto, parte civile, salvo poi ritirare il provvedimento al momento opportuno”.
Aldo Pugliese risponde così all’intenzione, manifestata dal Ministro Clini, di costituirsi, come Ministero all’Ambiente, parte civile nell’ambito del processo mirato ad individuare responsabilità per l’inquinamento di Taranto.
“Sarebbe il caso – rincara la dose Pugliese – che il Governo, così come la Regione, smettessero di agire a suon di spot e di annunci che lasciano il tempo che trovano. Rimbomba ancora nelle orecchie dei tarantini la volontà dell’Esecutivo, mai peraltro portata a compimento, di ricorrere alla Corte Costituzionale. Ovvero il famoso invio, mai avvenuto, di ispettori presso il tribunale di Taranto al fine di verificare la pertinenza dell’operato dei magistrati ionici”. Pugliese definisce quello del Governo un “atteggiamento ondivago che preoccupa non poco chi ha a cuore non solo la questione ambientale di Taranto, ma anche la tutela dei posti di lavoro, diretti e dell’indotto, che il più grande centro siderurgico europeo garantisce”.
“Piuttosto che promettere l’impiego di cifre a dir poco irrisorie – chiosa il Segretario Generale della UIL di Puglia – Governo e Regione farebbero bene a stilare finalmente un accordo di programma analogo a quello messo in campo per Marghera. Solo così si darà prova della reale volontà di affrontare di petto la problematica ambientale e lavorativa che sta attanagliando Taranto. I nuovi dati sulla mortalità forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, che definiscono un aumento della mortalità pari al 10% nel periodo compreso tra il 2003 e il 2008, non lasciano adito a indugi di sorta: si agisca con prontezza e determinazione, prima che a pagare un conto salatissimo sia i cittadini e i lavoratori della città”.
Aldo Pugliese risponde così all’intenzione, manifestata dal Ministro Clini, di costituirsi, come Ministero all’Ambiente, parte civile nell’ambito del processo mirato ad individuare responsabilità per l’inquinamento di Taranto.
“Sarebbe il caso – rincara la dose Pugliese – che il Governo, così come la Regione, smettessero di agire a suon di spot e di annunci che lasciano il tempo che trovano. Rimbomba ancora nelle orecchie dei tarantini la volontà dell’Esecutivo, mai peraltro portata a compimento, di ricorrere alla Corte Costituzionale. Ovvero il famoso invio, mai avvenuto, di ispettori presso il tribunale di Taranto al fine di verificare la pertinenza dell’operato dei magistrati ionici”. Pugliese definisce quello del Governo un “atteggiamento ondivago che preoccupa non poco chi ha a cuore non solo la questione ambientale di Taranto, ma anche la tutela dei posti di lavoro, diretti e dell’indotto, che il più grande centro siderurgico europeo garantisce”.
“Piuttosto che promettere l’impiego di cifre a dir poco irrisorie – chiosa il Segretario Generale della UIL di Puglia – Governo e Regione farebbero bene a stilare finalmente un accordo di programma analogo a quello messo in campo per Marghera. Solo così si darà prova della reale volontà di affrontare di petto la problematica ambientale e lavorativa che sta attanagliando Taranto. I nuovi dati sulla mortalità forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, che definiscono un aumento della mortalità pari al 10% nel periodo compreso tra il 2003 e il 2008, non lasciano adito a indugi di sorta: si agisca con prontezza e determinazione, prima che a pagare un conto salatissimo sia i cittadini e i lavoratori della città”.