TARANTO. "Alcuni, strumentalmente, pensano erroneamente che la nostra controparte sia la Magistratura. Noi non abbiamo mai contrastato, ne' messo in discussione le prerogative della Magistratura, anzi, abbiamo sempre considerato un valore la sua autonomia, ma riteniamo necessario tener conto, anche dei riflessi sociali che puo' eventualmente determinare. A tal proposito la Fim Cisl ha chiesto un incontro urgente alla procura di Taranto per manifestare le proprie preoccupazioni relative alla salvaguardia occupazionale". Lo scrive in una nota Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl a proposito della situazione dell'Ilva di Taranto.
"Alla luce del forte clima di tensione sviluppatosi nelle ultime ore nello stabilimento dell'Ilva - prosegue - la Fim Cisl e la Uilm Uil, al fine di far prevalere il buon senso tra un giusto equilibrio che miri alla preservazione del lavoro e all'ecosostenibilita' della produzione dell'acciaio nel nostro Paese, per mantenere alta l'attenzione sul quanto sta avvenendo nello stabilimento tarantino ha indetto per le giornate del 27 e 28 settembre uno sciopero di 6 ore per i primi turni e di 8 ore per i secondi turni, con il presidio su via Appia. L'eventuale fermo totale della produzione per l'Ilva di Taranto, significherebbe lasciare senza prospettiva e lavoro centinaia di lavoratori e le loro famiglie, occorre per questo trovare una convergenza tra le istanze del rispetto ambientale, il diritto dei cittadini alla salute e l'attivita' produttiva".
"Auspichiamo come Fim Cisl - sottolinea Bentivogli - che si faccia, specie in questo periodo, un esercizio collettivo di responsabilita' per cercare di salvaguardare i livelli occupazionali ed evitare che in quest'area del Mezzogiorno gia' pesantemente colpita da livelli di disoccupazione altissimi, venga travolta da un vero e proprio disastro occupazionale. Riteniamo anche che sia oramai scaduta la fase degli annunci e delle risposte palliative agli obiettivi di ambientalizzazione e di salvaguardia occupazionale e che la gran parte degli interventi - conclude - anche attraverso una loro periodizzazione, possano essere compatibili con l'attivita' produttiva, bisogna per questo arrivare al piu' presto al rilascio dell'aggiornamento dell'Aia, affinche' il quadro degli interventi da implementare sia definitivo".
"Alla luce del forte clima di tensione sviluppatosi nelle ultime ore nello stabilimento dell'Ilva - prosegue - la Fim Cisl e la Uilm Uil, al fine di far prevalere il buon senso tra un giusto equilibrio che miri alla preservazione del lavoro e all'ecosostenibilita' della produzione dell'acciaio nel nostro Paese, per mantenere alta l'attenzione sul quanto sta avvenendo nello stabilimento tarantino ha indetto per le giornate del 27 e 28 settembre uno sciopero di 6 ore per i primi turni e di 8 ore per i secondi turni, con il presidio su via Appia. L'eventuale fermo totale della produzione per l'Ilva di Taranto, significherebbe lasciare senza prospettiva e lavoro centinaia di lavoratori e le loro famiglie, occorre per questo trovare una convergenza tra le istanze del rispetto ambientale, il diritto dei cittadini alla salute e l'attivita' produttiva".
"Auspichiamo come Fim Cisl - sottolinea Bentivogli - che si faccia, specie in questo periodo, un esercizio collettivo di responsabilita' per cercare di salvaguardare i livelli occupazionali ed evitare che in quest'area del Mezzogiorno gia' pesantemente colpita da livelli di disoccupazione altissimi, venga travolta da un vero e proprio disastro occupazionale. Riteniamo anche che sia oramai scaduta la fase degli annunci e delle risposte palliative agli obiettivi di ambientalizzazione e di salvaguardia occupazionale e che la gran parte degli interventi - conclude - anche attraverso una loro periodizzazione, possano essere compatibili con l'attivita' produttiva, bisogna per questo arrivare al piu' presto al rilascio dell'aggiornamento dell'Aia, affinche' il quadro degli interventi da implementare sia definitivo".