Rinnovabili: Cassano, quando l'energia è poco ‘chiara'

BARI. “Conferma di una linea politica che mette al primo posto la tutela dell'ambiente e invito alla partecipazione attiva alla manifestazione del 6 ottobre a Manfredonia per ribadire il no di tutta la comunità pugliese alle trivellazioni in Adriatico. È questa la posizione del Pdl pugliese che però esprime anche dubbi, forti dubbi in merito all'approvazione della proposta di legge che vorrebbe regolare l’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
È vero che l'attenzione alla green economy consente una crescita delle rinnovabili con la contemporanea attenzione alla dinamica dei costi e allo sviluppo di una filiera industriale interna alla regione, ma è altrettanto vero che questo sviluppo in materia energetica richiede, a maggior ragione nel Sud Italia, regole ben precise e controlli altrettanto rigorosi. Altrimenti c'è il pericolo di ottenere un risultato che è esattamente all'opposto di quello prospettato con il rischio, in alcune zone della Puglia è già realtà, di favorire lo sviluppo di nuove armi a danno del territorio stesso e delle sue peculiarità sociali, culturali, economiche.
Purtroppo, i segnali non sono dei più incoraggianti: continua a mancare l'anagrafe degli impianti e un regolamento che disciplini la installazione degli stessi, soprattutto con riferimento al fotovoltaico e all'eolico, mentre la burocrazia procede senza quelle precise linee guida che tocca alla politica definire.
Non è questa la tutela ambientale che vogliamo, seppure ci sia condivisione di intenti in materia, il centrosinistra pugliese ha ancora una volta mostrato un'ambigua incapacità nell'amministrare e tutelare il territorio, salvaguardando al contempo la salute dei cittadini”.
A riferirlo in una nota il Consigliere regionale e vicecapogruppo PdL, Massimo Cassano.

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