BARI. “Ha ragione il segretario della FNSI, Siddi: oggi siamo tutti Sallusti. Il fatto che, come ha spiegato il procuratore Bruti liberati, l’esecuzione della pena detentiva sarà sospesa perché non vi sono recidive a carico del direttore del Giornale, non rende meno grave quanto sta accadendo.
Tutti abbiamo il dovere di difendere un valore e un fondamento sacro della nostra democrazia: la libertà di esprimere le proprie idee senza dover subire il terribile condizionamento di poter potenzialmente affrontare il carcere.
Ad ammalarsi sarebbe l’intero istituto democratico di questo Paese in cui sembra surreale e assurdo oggi doversi appellare e dover ricordare, oltre all’art. 21 della nostra Carta, quanto sosteneva François Marie Arouet nel lontano, ma evidentemente vicinissimo, ‘700: non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte perché tu possa esprimerle.
Non basta, però, l’indignazione. Questa condanna è frutto di un mostro giuridico a cui occorre porre subito rimedio con una iniziativa forte nella direzione dell’abrogazione del carcere per i reati di opinione, fermo restando che occorre, anche alla luce dei fatti, una riforma globale del sistema giustizia”.
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