Schifani: "Fiat mantenga italianità"

ROMA. "Mi auguro che la Fiat mantenga, pur nel rispetto delle logiche di profitto e d'impresa, la sua italianita'". Lo ha sostenuto il presidente del Senato, Renato Schifani, a margine del decimo congresso della Cassa di previdenza forense. "Gli italiani hanno dato tanto alla Fiat e la Fiat ha dato tanto all'Italia: credo che questo matrimonio non si possa sciogliere", ha concluso Schifani. Anche il presidente di Confindustria e' d'accordo: "Non sono tanto titolato a parlarne perche' da alcuni mesi la Fiat, come noto, non e' piu' nostra associata - spiega al suo arrivo a Fossanova, in provincia di Latina, per partecipare all'assemblea dell'associazione industriali del territorio pontino - penso soltanto che un grande paese come l'Italia non possa non avere una grande azienda automobilistica".

"Il governo chieda alla Fiat la verita'". Questo quanto si aspetta il segretario della Cgil Susanna Camusso, dall'incontro di domani tra il governo e Marchionne. "Da lungo tempo - ha detto Camusso, a margine di un incontro a Livorno - si narra di un piano che e' evidente che non c'e' piu', ma nessuno conosce quali sono davvero i piani della Fiat, soprattutto non c'e' alcuna concretezza - ha concluso - sul fatto che la Fiat non si stia apprestando a lasciare il Paese".

"Da tempo diciamo che il crollo del marchio Fiat sui mercati europei e' determinato dalla scelta di non avere modelli". Cosi' il segretario della Cgil Susanna Camusso, a margine di un incontro a Livorno, ha risposto a Passera, che ieri dal Brasile si chiedeva perche' la Fiat non guadagna. "Le altre case automobilistiche, alcune con andamenti molto positivi, altre con difficolta' - ha aggiunto la Camusso - hanno tutte deciso che anche dentro la crisi continuavano a innovare il prodotto e a lanciare modelli". Per il segretario della Cgil "la Fiat non lo ha fatto - ha concluso - ed e' su questo che bisognerebbe interrogarsi".

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