BARI. “La scelta del Governo nazionale di dire no alla super provincia, limitandosi ad accorpare Brindisi e Taranto, isolando Lecce, appare una soluzione più ragionieristica che politica. E, pertanto, non è assolutamente condivisibile in quanto non esalta le specificità di un territorio che proprio dal riordino avrebbe potuto amplificare le proprie potenzialità . Anzi, lo penalizza”.
È il commento dell’ex senatore Euprepio Curto, attualmente consigliere regionale di Futuro e Libertà , in merito alla soluzione adottata dal governo nazionale in tema di riordino delle province.
“Certo - dichiara Curto – al momento non è ancora dato sapere se il Decreto recepisce pure le indicazioni espresse dalla maggioranza dei comuni della provincia di Brindisi (moltissimi favorevoli a Lecce, alcuni a Bari); ma, se così dovesse essere, i timori, che più volte avevo paventato, avrebbero trovato un’adeguata conferma nella sostanziale disgregazione dell’attuale provincia di Brindisi”.
“Questa non è una bella pagina per nessuna delle tre province – prosegue l’esponente di Fli. Di Brindisi ho già detto. Ma non lo sarebbe neanche per Taranto che rischia di annettere (sì: di annettere) una provincia (Brindisi) mutilata. Ma non lo sarebbe neanche per la Provincia di Lecce che, da seconda provincia pugliese per popolazione, sarebbe relegata all’ultimo posto“.
“A tal proposito – afferma Curto – vorrei suggerire a qualche improvvido rappresentante istituzionale leccese di evitare comportamenti da autentico sciacallaggio, come quelli finalizzati a far aderire a Lecce altre città brindisine, saltando a piè pari qualsiasi più ampio preventivo confronto politico-istituzionale”.
“Forse - conclude Curto – a questi sfugge un dato: che, così come è stato realizzato il riordino, si amplierà a dismisura la forbice economica, sociale e politica con Bari Città metropolitana. Siccome, nella gestione della materia, di miopie politiche ve ne sono state a iosa, sarebbe opportuno un saggio ravvedimento, sia pure tardivo. Ma non troppo!”.
È il commento dell’ex senatore Euprepio Curto, attualmente consigliere regionale di Futuro e Libertà , in merito alla soluzione adottata dal governo nazionale in tema di riordino delle province.
“Certo - dichiara Curto – al momento non è ancora dato sapere se il Decreto recepisce pure le indicazioni espresse dalla maggioranza dei comuni della provincia di Brindisi (moltissimi favorevoli a Lecce, alcuni a Bari); ma, se così dovesse essere, i timori, che più volte avevo paventato, avrebbero trovato un’adeguata conferma nella sostanziale disgregazione dell’attuale provincia di Brindisi”.
“Questa non è una bella pagina per nessuna delle tre province – prosegue l’esponente di Fli. Di Brindisi ho già detto. Ma non lo sarebbe neanche per Taranto che rischia di annettere (sì: di annettere) una provincia (Brindisi) mutilata. Ma non lo sarebbe neanche per la Provincia di Lecce che, da seconda provincia pugliese per popolazione, sarebbe relegata all’ultimo posto“.
“A tal proposito – afferma Curto – vorrei suggerire a qualche improvvido rappresentante istituzionale leccese di evitare comportamenti da autentico sciacallaggio, come quelli finalizzati a far aderire a Lecce altre città brindisine, saltando a piè pari qualsiasi più ampio preventivo confronto politico-istituzionale”.
“Forse - conclude Curto – a questi sfugge un dato: che, così come è stato realizzato il riordino, si amplierà a dismisura la forbice economica, sociale e politica con Bari Città metropolitana. Siccome, nella gestione della materia, di miopie politiche ve ne sono state a iosa, sarebbe opportuno un saggio ravvedimento, sia pure tardivo. Ma non troppo!”.