BARI. "Sono soddisfatto della scelta del Governo: l'accorpamento delle province di Taranto e Brindisi non e' piu' un'ipotesi". Lo sottolinea l'assessore al Bilancio della Regione Puglia Michele Pelillo, consigliere eletto a Taranto.
"La riforma varata questa mattina nell'ambito del riordino delle province - aggiunge - mette la parola fine all'altra ipotesi, quella del cosiddetto 'Grande Salento', che avrebbe visto insieme Taranto e Brindisi con Lecce. La nostra battaglia, quella di 28 su 29 comuni della provincia di Taranto e di alcuni comuni del brindisino, ha avuto buon esito. Il governo ha fatto la scelta piu' saggia e razionale: unire due territori simili, che insieme possono progettare un'idea comune di sviluppo. Con l'accorpamento Taranto-Brindisi il Governo non ha ceduto alle lusinghe politiche e ha ben interpretato le nostre richieste".
"Un'indicazione precisa, espressa ufficialmente nei giorni scorsi - continua Pelillo - con l'ordine del giorno da me proposto, presentato al Consiglio regionale della Puglia e sottoscritto da tutti i consiglieri regionali tarantini di maggioranza e opposizione, insieme al consigliere ostunese Epifani. I comuni, sollecitati dalla Regione e dalla Provincia, hanno fatto la loro parte documentando la loro volonta' di dire si' alla fusione tra Taranto e Brindisi, sbarrando la strada alla macroprovincia con Lecce. Da oggi Taranto e Brindisi possono programmare un futuro comune, partendo da omogenei problemi e punti di forza. Le due citta' vantano due porti, due aeroporti, due grandi Marine, simili economie agricole e manifatturiere e, non ultima, la presenza di grandi industrie. Brindisi e Taranto sono accomunate purtroppo anche dai gravi problemi dell'inquinamento; la questione ambientale - conclude l'assessore Pelillo - sara' sicuramente un'altra piattaforma comune di lavoro, sulla quale ripensare uno sviluppo ecosostenibile per i prossimi anni".
"La riforma varata questa mattina nell'ambito del riordino delle province - aggiunge - mette la parola fine all'altra ipotesi, quella del cosiddetto 'Grande Salento', che avrebbe visto insieme Taranto e Brindisi con Lecce. La nostra battaglia, quella di 28 su 29 comuni della provincia di Taranto e di alcuni comuni del brindisino, ha avuto buon esito. Il governo ha fatto la scelta piu' saggia e razionale: unire due territori simili, che insieme possono progettare un'idea comune di sviluppo. Con l'accorpamento Taranto-Brindisi il Governo non ha ceduto alle lusinghe politiche e ha ben interpretato le nostre richieste".
"Un'indicazione precisa, espressa ufficialmente nei giorni scorsi - continua Pelillo - con l'ordine del giorno da me proposto, presentato al Consiglio regionale della Puglia e sottoscritto da tutti i consiglieri regionali tarantini di maggioranza e opposizione, insieme al consigliere ostunese Epifani. I comuni, sollecitati dalla Regione e dalla Provincia, hanno fatto la loro parte documentando la loro volonta' di dire si' alla fusione tra Taranto e Brindisi, sbarrando la strada alla macroprovincia con Lecce. Da oggi Taranto e Brindisi possono programmare un futuro comune, partendo da omogenei problemi e punti di forza. Le due citta' vantano due porti, due aeroporti, due grandi Marine, simili economie agricole e manifatturiere e, non ultima, la presenza di grandi industrie. Brindisi e Taranto sono accomunate purtroppo anche dai gravi problemi dell'inquinamento; la questione ambientale - conclude l'assessore Pelillo - sara' sicuramente un'altra piattaforma comune di lavoro, sulla quale ripensare uno sviluppo ecosostenibile per i prossimi anni".