BARI. “E’ la seconda volta in pochi anni che il presidente Vendola mette alla porta i vertici dell’Acquedotto Pugliese, oltretutto nominati da lui: qui c’è qualcosa che non quadra. L’impressione è che la censura della Corte di Conti su presunte irregolarità nel contratto di lavoro del direttore generale sia la classica foglia di fico dietro cui nascondere ben altre verità.
A giudicare dalle notizie di stampa, si profilerebbe un futuro prossimo da basso impero per la gestione di Aqp, tra nomina di un consiglio di amministrazione al posto di un amministratore unico e voce in capitolo alla politica anche per la nomina del direttore generale.
Siccome la sinistra ci ha abituato alle scorribande elettorali di questi anni a danno della cosa pubblica e a vantaggio delle personalissime Fabbriche, l’auspicio è che si tratti solo di fantasiose indiscrezioni”.
Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino Pdl Grande Città di Bari.
A giudicare dalle notizie di stampa, si profilerebbe un futuro prossimo da basso impero per la gestione di Aqp, tra nomina di un consiglio di amministrazione al posto di un amministratore unico e voce in capitolo alla politica anche per la nomina del direttore generale.
Siccome la sinistra ci ha abituato alle scorribande elettorali di questi anni a danno della cosa pubblica e a vantaggio delle personalissime Fabbriche, l’auspicio è che si tratti solo di fantasiose indiscrezioni”.
Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino Pdl Grande Città di Bari.
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