BARI. “La vicenda del licenziamento su due piedi dell’amministratore unico di Aqp, Monteforte ha del paradossale. Ma ancora più paradossale è la motivazione di tale licenziamento che coinvolge oltretutto un dirigente come Massimiliano Bianco, direttore generale, che sino ad oggi, fino a prova contraria, ha dimostrato sul campo la sua valenza con una gestione specchiata, all’insegna della trasparenza e dell’efficienza. Insomma, in Puglia, squadra che vice…si toglie di mezzo.
Al di là della censura pure importante della Corte dei Conti, ma che va inquadrata nel giusto contesto, la repentina presa di posizione del presidente della giunta regionale assomiglia più ad un pretesto colto al volo per togliere di mezzo persone non funzionali al sistema clientelare della galassia vendoliana che ad una reale necessità di pulizia.
A meno che Vendola sino ad oggi ci abbia taciuto la verità sulla gestione dell’Aqp, sui risultati raggiunti in termini di risanamento e di rilancio e sui rapporti intercorsi con il primo amministratore unico, Petrella - anche lui liquidato seppure più elegantemente - e il secondo - appunto Monteforte, defenestrato senza colpo ferire – ci spieghi perché la Puglia dovrebbe rinunciare al criterio della meritocrazia, visti i risultati positivi raggiunti dal tandem Monteforte-Bianco, per adeguarsi a quello dell’appartenenza elettorale e ideologica”.
Lo dichiara in una nota il consigliere e vice coordinatore regionale di Fli Puglia, Giammarco Surico./
Al di là della censura pure importante della Corte dei Conti, ma che va inquadrata nel giusto contesto, la repentina presa di posizione del presidente della giunta regionale assomiglia più ad un pretesto colto al volo per togliere di mezzo persone non funzionali al sistema clientelare della galassia vendoliana che ad una reale necessità di pulizia.
A meno che Vendola sino ad oggi ci abbia taciuto la verità sulla gestione dell’Aqp, sui risultati raggiunti in termini di risanamento e di rilancio e sui rapporti intercorsi con il primo amministratore unico, Petrella - anche lui liquidato seppure più elegantemente - e il secondo - appunto Monteforte, defenestrato senza colpo ferire – ci spieghi perché la Puglia dovrebbe rinunciare al criterio della meritocrazia, visti i risultati positivi raggiunti dal tandem Monteforte-Bianco, per adeguarsi a quello dell’appartenenza elettorale e ideologica”.
Lo dichiara in una nota il consigliere e vice coordinatore regionale di Fli Puglia, Giammarco Surico./
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