BARI. “Le strutture sanitarie ospedaliere del Sud-Est barese, secondo il disegno sempre più accentratore della sanità vendoliana, sono destinate a scomparire, nel migliore dei casi si profila una drastica riduzione dell’offerta.
Un fatto grave, sconvolgente per un territorio che – pur inserito in quella che dovrebbe essere nell’immediato futuro la grande area metropolitana di Bari – vede quotidianamente messo a repentaglio il diritto costituzionale dei cittadini alla salute.
Infatti, dopo i casi riguardanti la soppressione dei reparti di Pediatria e dell’Unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale ‘San Giacomo’ di Monopoli per la cui salvaguardia nei giorni scorsi si è mobilitata un’intera città, ora a finire nel tritacarne della macelleria ospedaliera di Vendola e Attolini è il presidio ‘Santa Maria degli Angeli’ di Putignano.
In una mia interrogazione ho chiesto al presidente ed all’assessore alla sanità se è vero che con delibera del Direttore generale della ASL Bari, dott. Domenico Colasanto, sia stata disposta la riduzione del 50% del personale infermieristico in organico presso l’Unità complessa di cardiologia dell’ospedale di Putignano.
Attolini deve spiegarci se è vero che in data 12 ottobre lo stesso direttore generale abbia disposto il trasferimento dal nosocomio di Gioia all’ospedale di Putignano del reparto di Geriatria; che appena due settimane dopo, il 30 ottobre per l’esattezza, una sua successiva delibera abbia determinato un secondo trasferimento dalla sede di Putignano a quella di Triggiano.
Ci risulta che nello stesso atto sia stata prevista la riduzione del 50% degli operatori (tecnici e personale infermieristico) del laboratorio di analisi dell’ospedale di Putignano, con gravi ripercussioni sull’attività del servizio, specie per l’utenza esterna.
Ed ancora, se risponde al vero la decisione di sopprimere – analogamente a quanto già fatto per l’ospedale di Monopoli - la figura del direttore sanitario, oltre al dimezzamento da 10 a 5, dei posti letto nel reparto di Medicina generale.
Se confermate, queste decisioni lancerebbero una sinistra ombra sul futuro dell’ospedale di Putignano, un’ulteriore prova della pervicacia con cui la giunta Vendola persegue una politica sanitaria caratterizzata dalla drastica riduzione dei servizi nelle strutture ospedaliere a sud del capoluogo, (Conversano, Gioia, Monopoli e Putignano), con gravi disagi e oneri pesantissimi a carico della popolazione”.
Così Massimo Cassano, vice presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale.
Un fatto grave, sconvolgente per un territorio che – pur inserito in quella che dovrebbe essere nell’immediato futuro la grande area metropolitana di Bari – vede quotidianamente messo a repentaglio il diritto costituzionale dei cittadini alla salute.
Infatti, dopo i casi riguardanti la soppressione dei reparti di Pediatria e dell’Unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale ‘San Giacomo’ di Monopoli per la cui salvaguardia nei giorni scorsi si è mobilitata un’intera città, ora a finire nel tritacarne della macelleria ospedaliera di Vendola e Attolini è il presidio ‘Santa Maria degli Angeli’ di Putignano.
In una mia interrogazione ho chiesto al presidente ed all’assessore alla sanità se è vero che con delibera del Direttore generale della ASL Bari, dott. Domenico Colasanto, sia stata disposta la riduzione del 50% del personale infermieristico in organico presso l’Unità complessa di cardiologia dell’ospedale di Putignano.
Attolini deve spiegarci se è vero che in data 12 ottobre lo stesso direttore generale abbia disposto il trasferimento dal nosocomio di Gioia all’ospedale di Putignano del reparto di Geriatria; che appena due settimane dopo, il 30 ottobre per l’esattezza, una sua successiva delibera abbia determinato un secondo trasferimento dalla sede di Putignano a quella di Triggiano.
Ci risulta che nello stesso atto sia stata prevista la riduzione del 50% degli operatori (tecnici e personale infermieristico) del laboratorio di analisi dell’ospedale di Putignano, con gravi ripercussioni sull’attività del servizio, specie per l’utenza esterna.
Ed ancora, se risponde al vero la decisione di sopprimere – analogamente a quanto già fatto per l’ospedale di Monopoli - la figura del direttore sanitario, oltre al dimezzamento da 10 a 5, dei posti letto nel reparto di Medicina generale.
Se confermate, queste decisioni lancerebbero una sinistra ombra sul futuro dell’ospedale di Putignano, un’ulteriore prova della pervicacia con cui la giunta Vendola persegue una politica sanitaria caratterizzata dalla drastica riduzione dei servizi nelle strutture ospedaliere a sud del capoluogo, (Conversano, Gioia, Monopoli e Putignano), con gravi disagi e oneri pesantissimi a carico della popolazione”.
Così Massimo Cassano, vice presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale.
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