TARANTO. "Sono molto perplesso per un decreto del governo: se fosse un modo per far riprendere la produzione esautorando il lavoro della magistratura sarebbe un fatto grave e anche di dubbia costituzionalita'". Nichi Vendola, a 'Otto e mezzo', affronta il tema dell'Ilva.
"Come si fa a interrompere la sequenza di reati? La cosa da mettere a valore e' il tema del danno sanitario -ha spiegato il governatore della Puglia-. I magistrati dicono parola cancro, noi dobbiamo rispondere alla parola cancro". Vendola ha ribadito le sue ragioni nella vicenda della fabbrica di Taranto: "Cosa avrei dovuto fare se non porre il problema delle diossine, benzoapirene, dei parchi minerari, le polveri sottili?".
"Noi abbiamo affrontato in solitudine, nel 2008, un braccio di ferro con il governo Berlusconi per proporre all'Ilva l'ambientalizzazione degli apprati produttivi", ha proseguito il governatore della Puglia sottolineando: "Le regioni non hanno competenza, e' il Parlamento che non ha normato nulla sui veleni".
"Come si fa a interrompere la sequenza di reati? La cosa da mettere a valore e' il tema del danno sanitario -ha spiegato il governatore della Puglia-. I magistrati dicono parola cancro, noi dobbiamo rispondere alla parola cancro". Vendola ha ribadito le sue ragioni nella vicenda della fabbrica di Taranto: "Cosa avrei dovuto fare se non porre il problema delle diossine, benzoapirene, dei parchi minerari, le polveri sottili?".
"Noi abbiamo affrontato in solitudine, nel 2008, un braccio di ferro con il governo Berlusconi per proporre all'Ilva l'ambientalizzazione degli apprati produttivi", ha proseguito il governatore della Puglia sottolineando: "Le regioni non hanno competenza, e' il Parlamento che non ha normato nulla sui veleni".