“La Regione Puglia sostituisca l’Amministratore Unico di AqP con un Consiglio d’Amministrazione davvero rappresentativo e democratico”

BARI. “Al di là dei nomi, fondamentale sarà non ripetere gli errori commessi nel recente passato nella gestione di un’azienda come l’Acquedotto Pugliese, che rappresenta una colonna portante per l’economia e la società regionale e meridionale”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, torna sul licenziamento dell’amministratore unico della società, Monteforte, invitando il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a “garantire una maggiore e più democratica rappresentatività nella società acquedotto, che coinvolga i comuni, gli utenti e le parti sociali”.
La strada da battere per raggiungere tale obiettivo, secondo il Segretario Generale della UIL regionale, è obbligata.
“Pare che i nomi per la sostituzione di Monteforte non manchino sulla scrivania del governatore regionale, ma insistere sulla figura di padre padrone qual è quella dell’amministratore unico – spiega – sarebbe un equivoco imperdonabile. Piuttosto, sarebbe opportuno puntare su un Consiglio d’Amministrazione ampiamente rappresentativo, mantenendo tuttavia inalterati i costi di gestione”.
Un Consiglio d’Amministrazione “che conduca l’Acquedotto all’osservazione rigorosa della clausola sociale, sulla quale, pur essendo di diretta emanazione regionale, troppo spesso abbiamo registrato un colpevole silenzio da parte della Regione Puglia. Silenzio pagato a caro prezzo da tanti lavoratori degli ambiti 7 e 8. E che vigili sull’applicazione dell’esito del referendum sull’acqua ‘bene comune’, che ha imposto una gestione pubblica di AqP, a cominciare da un adeguamento delle tariffe con una riduzione, mai peraltro applicata, del 7 per cento relativo alla remunerazione del capitale investito”.

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