BARI. "Non si senta offeso il collega Tarquinio del Pdl quando dalla Bat qualcuno dice di non volere andare con la provincia di Foggia. Non abbiamo nulla contro Foggia, la Capitanata, la sua storia e tradizioni, che conosciamo e riconosciamo a quella terra e che, in parte, sono comuni alle nostre. Lo stesso è per Bari. Il Nord Barese è altro, lo è da Foggia quanto da Bari.
Nessuno si senta offeso, si tratta di specificità territoriali, culturali, di storia e tradizioni, proprio come dice lo stesso Tarquinio. L’esistenza della nostra provincia è scritta nella storia del nostro territorio, risale a un passato di gloria e rivendicazioni legittime e riconosciute che questo presente misero di valori e ripiegato sulla finanza non sa riconoscere e si arroga il diritto di cancellare.
Complici di tale situazione sono esponenti e parlamentari del territorio che, a seconda di quanto siano personalmente interessati alle questioni di volta in volta in ballo, decidono o meno di alzare la voce, di farsi sentire. E qui voglio aprire un’altra questione.
Cosa ha fatto, per esempio, l’onorevole biscegliese Francesco Boccia per la nostra, dovrei dire anche la sua, provincia?
In questi giorni appare iperattivo, impegnato sul nostro territorio, in particolare su Barletta, per questioni interne al suo partito, al Pd e legate alle dimissioni di otto consiglieri. Non ha mostrato lo stesso zelo per la Provincia, mentre ora brandisce come armi, intenzioni minacciose nei confronti di ex consiglieri comunali e uno regionale, rei di avere, insieme ad altri consiglieri della maggioranza, mandato a casa un sindaco incapace di governare una coalizione, figuriamoci una città.
Quando il rigore è fluttuante non è credibile né legittimo fino in fondo, quando l’impegno è intermittente non è efficace.
Questo sia chiaro a Boccia e sia chiaro anche al suo amico ex sindaco di Barletta, entrambi impegnati a gridare vendetta, e non solo politica, contro chi ha osato ribellarsi e porre fine al peggio.
Questo è quel che spetta a chi alla condivisione e al coinvolgimento di alleati e cittadini preferisce un metodo differente, basato sul comando. E chi ha potuto amministrare senza “interferenze”, come dice l’ex sindaco riferendosi ai socialisti e alla loro delega alla Edilizia, lo ha potuto fare solo perché ha saputo coinvolgere tutti i soggetti interessati nelle questioni di volta in volta affrontate, così facendo, abbiamo guadagnato il consenso, cosa che lui non è stato capace di fare". A riferirlo in una nota il consigliere Franco Pastore (Misto/Socialisti).
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