Sarah: Sabrina in aula, non l'ho uccisa io

TARANTO. "Sarah non l'ho uccisa io". Ha risposto senza esitazioni, dopo 9 ore di interrogatorio, alla domanda dell'avv. Franco Coppi, suo difensore, Sabrina Misseri imputata dinanzi alla Corte d'Assise di Taranto per l'omicidio di Sarah Scazzi. Allora perché suo padre l'accusa?, ha chiesto Coppi a Sabrina: "Il perché - ha replicato - è scritto nelle lettere e nei memoriali che continua a scrivermi e nei quali mi chiede perdono e nei quali si accusa di essere stato lui l'unico autore dell'omicidio".

IL LEGALE: IN INCIDENTE PROBATORIO MICHELE HA DETTO IL FALSO - "Devo dimostrare che in relazione a ognuna delle affermazioni fatte da Michele Misseri durante l'incidente probatorio, che sempre ci e' stato sbandierato come il Vangelo, ha detto il falso". Cosi' uno degli avvocati difensori di Sabrina Misseri, il professor Franco Coppi, durante il controesame dell'imputato durato poco meno di un'ora nel processo davanti alla Corte d'Assise di Taranto per l'omicidio della 15enne Sarah Scazzi. Il legale ha teso a dimostrare l'inaffidabilita' dell'incidente probatorio del novembre 2010. In questo modo ha replicato all'opposizione del pm Mariano Buccoliero e del procuratore aggiunto Pietro Argentino che ritenevano suggestive alcune domande dello stesso Coppi.

Sabrina ha smentito, ad esempio, la presenza della cugina Sarah nella sua abitazione la mattina del 26 agosto in un momento successivo alle 12.30, come affermato nell'incidente probatorio da Michele. Inoltre ha smentito di aver mai posseduto una cintura di colore verde, l'arma del delitto, solo presunta perche' non e' mai stata trovata. Sabrina ha smentito di aver chiesto a suo padre aiuto quel pomeriggio e quindi ha detto che e' falso che sia stata lei ad uccidere Sarah e che questo omicidio non puo' essere accaduto durante un gioco, quello del 'cavalluccio' come in alcuni passaggi dell'incidente probatorio riferi' il padre al gip Martino Rosati.

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