TARANTO. Domani associazioni ambientaliste, comitati e cittadini di Taranto si sono dati appuntamento sotto la Prefettura (dalle 10 alle 17) per un sit-in di sostegno alla magistratura e di denuncia "verso un Governo - scrive in una nota il Comitato Donne per Taranto - che ci sta 'uccidendo' a norma di Legge. Quanto sta accadendo ai danni della nostra vita, della nostra salute, della nostra economia non puo' piu' essere ignorato", continua il comunicato.
"Nessuno di noi si sente tutelato dalla proprieta' Ilva, ma nemmeno da politici e amministratori, da governo e controllori; nessuno di noi e' piu' disposto a lasciare che decisioni criminose e scellerate ricadano ancora sulla nostra testa e su quella dei nostri figli. Chiediamo alla Procura di sollevare il conflitto di attribuzione e di non dissequestrare gli impianti che provocano 'malattia e morte'. Taranto non accettera' passi che continuino a mettere a rischio la vita di bambini, di operai, della popolazione vicina agli impianti della 'morte'. Taranto sara' dalla parte di chi, con coraggio e fermezza, continuera' a difendere il diritto inalienabile alla vita".
"Ora che i tarantini conoscono la verita', ora che si sono sentiti offesi da scelte vergognose, e traditi dai loro stessi politici e amministratori - prosegue il Comitato - saranno pronti a difendere, anche a denti stretti, quanto di piu' prezioso viene strappato a beneficio di una economia nazionale che sta attingendo dal nostro sangue e da quello dei nostri figli". Il Comitato Donne per Taranto invita la cittadinanza tutta a essere presente al sit-in e invita i cittadini di Taranto "a restare uniti per difendere i nostri diritti strappati e svenduti, laddove nessun altro e' disposto a farlo". Il 15 dicembre e' prevista un'altra manifestazione.
"Nessuno di noi si sente tutelato dalla proprieta' Ilva, ma nemmeno da politici e amministratori, da governo e controllori; nessuno di noi e' piu' disposto a lasciare che decisioni criminose e scellerate ricadano ancora sulla nostra testa e su quella dei nostri figli. Chiediamo alla Procura di sollevare il conflitto di attribuzione e di non dissequestrare gli impianti che provocano 'malattia e morte'. Taranto non accettera' passi che continuino a mettere a rischio la vita di bambini, di operai, della popolazione vicina agli impianti della 'morte'. Taranto sara' dalla parte di chi, con coraggio e fermezza, continuera' a difendere il diritto inalienabile alla vita".
"Ora che i tarantini conoscono la verita', ora che si sono sentiti offesi da scelte vergognose, e traditi dai loro stessi politici e amministratori - prosegue il Comitato - saranno pronti a difendere, anche a denti stretti, quanto di piu' prezioso viene strappato a beneficio di una economia nazionale che sta attingendo dal nostro sangue e da quello dei nostri figli". Il Comitato Donne per Taranto invita la cittadinanza tutta a essere presente al sit-in e invita i cittadini di Taranto "a restare uniti per difendere i nostri diritti strappati e svenduti, laddove nessun altro e' disposto a farlo". Il 15 dicembre e' prevista un'altra manifestazione.
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