TARANTO. "L'autorita' giudiziaria vuole la chiusura dello stabilimento, una scelta tragica". Lo ha detto oggi a Taranto il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, nel discorso degli auguri per Natale e fine anno rivolto ai dipendenti del siderurgico. Ferrante nel suo intervento davanti a centinaia di persone ha ripercorso i primi sei mesi passati alla presidenza dell'Ilva, ha detto che le vicende giudiziarie che hanno investito la societa' e lo stabilimento, sono quelle che hanno creato "maggiore turbamento" e tuttavia ha sottolineato di non essere riuscito a capire le ragioni dell'azione dei giudici che hanno portato al sequestro dell'area a caldo, considerato che, ha affermato il presidente dell'Ilva, "sia i periti che i procuratori hanno detto e scritto che l'Ilva rispetta la legge".
"E allora - si e' chiesto Ferrante - se rispettiamo la legge, di cosa siamo accusati? L'Ilva inquina, e' la risposta, l'Ilva costituisce un pericolo. Ma la verita' - ha aggiunto Ferrante - non e' quella descritta dalle perizie". Riferendosi poi ai magistrati, Ferrante ha evidenziato come non ci siano stati "serenitá d'animo ed equilibrio di giudizio".
"E allora - si e' chiesto Ferrante - se rispettiamo la legge, di cosa siamo accusati? L'Ilva inquina, e' la risposta, l'Ilva costituisce un pericolo. Ma la verita' - ha aggiunto Ferrante - non e' quella descritta dalle perizie". Riferendosi poi ai magistrati, Ferrante ha evidenziato come non ci siano stati "serenitá d'animo ed equilibrio di giudizio".