E Fitto ironizza: "Mia sorella non è amica di nessun giudice"


BARI. "In tutta questa vicenda sono molto arrabbiato, soprattutto con mia sorella perche' non conosce, non esce e non e' nelle condizioni di avere rapporti con nessun magistrato. Con lei penso di avere d'ora in avanti un rapporto complicato". Lo ha detto, ironicamente, l'ex ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, commentando con i giornalisti a Bari la sentenza della seconda sezione del Tribunale penale del capoluogo pugliese che stanotte lo ha condannato a 4 anni di reclusione al termine del processo di primo grado meglio noto come 'La Fiorita'.

"Questo e' lo stesso Tribunale che qualche giorno fa -ha spiegato Fitto- ha assolto il presidente Vendola per un reato. Il giudice che lo ha assolto e' notoriamente, come il pm che hanno indicato, amica intima e assidua frequentatrice della sorella del presidente. Mi chiedo in che paese siamo, in che Procura siamo in che Tribunale siamo".

L'ex ministro Fitto ha spiegato che la sua difesa aveva chiesto "al collegio giudicante di rinviare l'udienza di lunedi' scorso quando era noto che a Bari ci sarebbe stata la presenza del presidente Berlusconi. Il collegio non ha voluto assecondare questa nostra richiesta. Ho chiesto al presidente Berlusconi di darmi un'altra data che mi ha gentilmente fornito, quella del 13, che abbiamo comunicato al collegio. Quest'ultimo -ha proseguito Fitto in modo ironico- ha fatto una valutazione molto opportuna. Senza che ce ne fosse bisogno, finita l'udienza di lunedi' si e' riunito in camera di consiglio in modo forsennato per 27 ore ed esattamente oggi, il giorno in cui veniva il presidente Berlusconi, ha letto la sentenza. Un bel benvenuto a Berlusconi".

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