BARI. “Doveva essere un ospedale a misura di ammalato; è una struttura fantasma, dove medici e infermieri operano tra mille sacrifici in prima linea. Eppure nel resoconto del blitz dell'assessore alle politiche della salute, Elena Gentile, si descrive una struttura quasi svizzera. Così un'operazione – quelle delle visite a sorpresa – che pure un senso avrebbe potuto avere, diventa un'inutile vetrina mediatica. Certo, avverte la Gentile, un'aggiustatina qui, un'imbiancata lì e tutto è a posto. All'assessore invece è sfuggita la situazione esplosiva di quell'ospedale, una continua emergenza nell'emergenza, a fronte di un bacino di utenza da ‘coprire’ che spazia da tutta l'area nord di Bari a grandi e popolosi comuni dell'hinterland privi di qualsivoglia presidio di soccorso.
Forse chi opera nella trincea del pronto soccorso, ha un'idea diversa da quella del ‘tutto a posto’ che è stata raccontata. Forse alla Gentile è sfuggito che nel parcheggio del San Paolo è necessario sottostare ai ricatti dei parcheggiatori abusivi; che nella reception dopo una certa ora – spesso anche prima - non c'è nessuno cui chiedere informazioni; che la strada esterna che porta al pronto soccorso è priva di segnaletica luminosa per cui molti utenti si perdono; manca un presidio di ristoro; la strada che lo costeggia è in condizioni pietose.
Certo, sono ‘piccoli’ particolari, ma proprio per questo sottolineano la ‘sciatteria’ del mondo politico ad affrontare e risolvere i problemi. Al San Paolo ci sono poi i turni massacranti del personale, la cronica mancanza di medici e infermieri, tutto il capitolo sicurezza mai davvero affrontato. Altro che blitz”.
Così in una nota il Consigliere regionale del PdL, Massimo Cassano.
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