Francesco I come Giovanni Paolo II, un Papa venuto da lontano

Nicola Zuccaro. Sono da poco passate le 20.22 del 13 Marzo 2013. E' un Mercoledì. Lo Spirito Santo tante volte richiamato in questi ultimi giorni è intervenuto per individuare il successore di Benedetto XVI. Sarà stato anche il supremo intervento divino che su Roma smette di piovere.

Dopo la trepidante attesa, Jorge Maria Bergoglio si affaccia dinnanzi ad una Piazza San Pietro stracolma. All'Habemus Papam che introduce il titolo pontificio di Francesco e annunciato dal Cardinal Tauran, cala un'atmosfera a metà strada fra l'imbarazzo e la freddezza. Una reazione dettata da un esito scontato che alla vigilia dava come papabili altri nomi: tra i più gettonati Scola e Scheder.

E, invece, ecco che 35 anni dopo Giovanni Paolo II, torna l'uomo venuto da lontano. Come lo stesso Francesco I rileverà "I miei fratelli cardinali sono andati a prendermi lontano e alla fine del mondo". Di quel mondo geograficamente e socialmente rappresentato dall'America Latina, Francesco I è il primo Papa latino-americano della storia e la sua nomina potrebbe rivelarsi a lungo andare una svolta nella storia della Chiesa. Di una chiesa attenta ai poveri e sostenuta dalla preghiera. Ed è proprio in quel "vi chiedo di pregare per me" che Francesco I recupera quel momento di spiritualità troppo spesso relegato agli ultimi posti dell'impegno apostolico e del complessivo Magistero Ecclesiale.

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