ROMA. Ormai "non è più controvertibile" che nell'inchiesta Mediatrade "non si sia provata la fatturazione di operazioni inesistenti" nell'acquisto di diritti tv. Perciò non si può "pretendere diversa valutazione" di elementi di prova.
Sono le motivazioni della sentenza del 6 marzo scorso della Cassazione che chiude l'inchiesta romana su Mediatrade. A Silvio Berlusconi, al figlio Piersilvio e altri erano contestati reati fiscali che avrebbero consentito di evadere al fisco 2,8 milioni.