Partiti da Napolitano, quale Governo?
Nicola Zuccaro. Sono iniziate nella mattinata di Mercoledì 20 Marzo 2013 le consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del nuovo Esecutivo. Chi lo guiderà? Come darà?
Sono le due domande che da giorni animano le tavole rotonde a cui partecipano fra radio e tv esperti ed esponenti politici.
Se la necessità di dover dare subito un Governo al Paese è un dato di fatto acclarato e ribadito nelle ultime ore dai Presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, resta questo rebus che dovrebbe tenere in ansia qualsiasi cittadino elettore sensibile alle vicende italiane.
Le formule governative più quotate in queste ultime ore sono il Governo di cambiamento o di scopo e quello definito del "Presidente". Il primo trova il suo pensatore-promotore nel Segretario del Pd Bersani accompagnato dall'incognita della fiducia che potrà essere esperta o no dal Parlamento a cui si aggiunge la sua affidabilità in termini di stabilità.
La seconda formula governativa è il Governo del Presidente. Trattasi di un esecutivo per metà tecnico e per l'altra metà istituzionale affidato ad uno statista di alto profilo. Per quanto sia difficile poter "lanciare" dei nomi è facile escludere, per il momento, un Monti-Bis. Il Professore alla luce della sua famigerata competenza ragionieristica non rientra in elenco.
Al suo posto, data anche la necessità di riscrivere la Legge Elettorale per poi tornare al voto nell'arco di 1 anno si potrebbe preferire un Costituzionalista. Il Quirinale nel frattempo preme per dare un Governo al Paese al più presto, entro Pasqua. Sarà un esecutivo con dei nomi a sorpresa ? Questo non è dato saperlo ma l'auspicio è che ci sia un Governo che governi per affrontare le emergenze che affliggono l'Italia. Purchè le governi e bene.
Se la necessità di dover dare subito un Governo al Paese è un dato di fatto acclarato e ribadito nelle ultime ore dai Presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, resta questo rebus che dovrebbe tenere in ansia qualsiasi cittadino elettore sensibile alle vicende italiane.
Le formule governative più quotate in queste ultime ore sono il Governo di cambiamento o di scopo e quello definito del "Presidente". Il primo trova il suo pensatore-promotore nel Segretario del Pd Bersani accompagnato dall'incognita della fiducia che potrà essere esperta o no dal Parlamento a cui si aggiunge la sua affidabilità in termini di stabilità.
La seconda formula governativa è il Governo del Presidente. Trattasi di un esecutivo per metà tecnico e per l'altra metà istituzionale affidato ad uno statista di alto profilo. Per quanto sia difficile poter "lanciare" dei nomi è facile escludere, per il momento, un Monti-Bis. Il Professore alla luce della sua famigerata competenza ragionieristica non rientra in elenco.
Al suo posto, data anche la necessità di riscrivere la Legge Elettorale per poi tornare al voto nell'arco di 1 anno si potrebbe preferire un Costituzionalista. Il Quirinale nel frattempo preme per dare un Governo al Paese al più presto, entro Pasqua. Sarà un esecutivo con dei nomi a sorpresa ? Questo non è dato saperlo ma l'auspicio è che ci sia un Governo che governi per affrontare le emergenze che affliggono l'Italia. Purchè le governi e bene.
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Politica