Corsa al Quirinale, Luciano Violante fra gli outsider

Nicola Zuccaro. La partita per il Quirinale apertasi all'indomani delle elezioni dei Presidenti di Camera e Senato avrebbe potuto registrare nella nomina dei 10 saggi da parte del Capo dello Stato una svolta decisiva per il successore di Giorgio Napolitano. Ricorrere al condizionale è obbligatorio non solo per l'ossequiosa "prudenza istituzionale", ma anche per i tanti nomi fatti negli ultimi giorni.

Se, come dicevano, gli antichi latini l'abbondanza è sempre meglio che avere una mancanza, si può sostenere che la presenza dei 10 saggi può rappresentare un'autentica risorsa, un autentico serbatoio per individuare il futuro inquilino del Quirinale.

Fra i nomi che potrebbero rispondere all'identikit del Prossimo Capo dello Stato c'è quello di Luciano Violante. Di origini pugliesi (si trasferì infante a Rutigliano in Provincia di Bari per poi laurearsi in Giurisprudenza nel capoluogo pugliese),  dopo un lungo corso in Magistratura che lo vide in prima linea a Torino negli "Anni di Piombo" e dopo una lunga militanza politica (prima nel Pci poi nei Ds e successivamente nel PD), Luciano Violante veniva eletto il 10 Maggio 1996 alla carica di Presidente della Camera dei Deputati.

Il suo discorso di insediamento alla terza carica dello Stato fu caratterizzato dallo storico appello alla riconciliazione fra le forze che si richiamavano alla Resistenza e la destra post-fascista. Trattasi di un primo elemento che potrebbe rispondere alle intenzioni più volte manifestate da Berlusconi di quel nome di sinistra gradito anche dal Centro-Destra.

Al gradimento dell'arco costituzionale si aggiungerebbe anche quello del Vaticano. Luciano Violante fu colui il quale lanciò l'idea, poi concretizzatasi, della storica visita di Giovanni Paolo II avvenuta il 14 Novembre 2002 al Parlamento Italiano riunito in seduta comune.

Nel corso della sua Presidenza a Montecitorio, la condotta di Violante è stata all'insegna della regolarità e della trasparenza dell'istituzione da lui presieduta tanto da aprire, su richiesta delle opposizioni, un'inchiesta sui quiz per il concorso a consigliere parlamentare ritenuti capziosi o di parte.

Inoltre, manifestò moderatamente il suo disappunto nei confronti del Quirinale per la nomina del funzionario parlamentare Carmela De Caro a consigliere economico del Presidente Ciampi senza che fosse stata preventivamente consultata la sua persona e l'istituzione camerale.

Luciano Violante quale punto di riferimento del Pd nel dialogo con il Pdl sul delicato tema della giustizia potrebbe, unitamente agli episodi precedentemente menzionati, rispondere all'identikit di quel Presidente della Repubblica capace, nell'attuale e delicata fase politico-istituzionale della storia italiana di garantire il reciproco rispetto fra i tre poteri enunciati nella Carta Costituzionale.