di Vittorio Polito - Il 31 Maggio alle ore 18 a partire dalla Chiesa di Sant’Antonio di Padova di Bari, sfilerà il Corteo storico dedicato al Santo dei miracoli, anche per salutare le reliquie del Santo in visita alla omonima Chiesa della nostra città. Il Corteo a lui dedicato è organizzato dalla stessa Parrocchia-Santuario. Saranno rappresentate le scene più significative della vita del Santo dei miracoli, che spiegano i tanti appellativi con il quale il Santo è chiamato: martello degli eretici, dottore del vangelo, padre e avvocato dei poveri, amico dei fanciulli.
Un’occasione per contemplare e venerare la sua presenza fra noi e un motivo ulteriore per riconsiderare, in quest’anno dedicato alla fede, il nostro cammino di realizzazione umana e cristiana.
Ognuno di noi, secondo lo stato e la condizione propria, può giungere alla santità. Sant'Antonio, che passa per le strade della città, parla a noi tutti come un tempo parlava alle folle. Il suo esempio e le sue parole sono un invito ad amare Dio e i fratelli, a praticare la giustizia, a rispettare la vita, ad essere portatori di pace.
Per milioni di devoti sparsi in tutto il mondo, Sant’Antonio da Padova è un mito che non è rimasto scalfito né dal trascorrere del tempo, né dalle profonde trasformazioni culturali e dai tarli della secolarizzazione in atto in questi ultimi decenni. Di certo il fascino della sua santità non è mai venuto meno e il mistero di devozione, amore e culto nei suoi confronti rappresenta un fenomeno quasi unico al mondo per imponenza e universalità. Non si contano gli altari, le cappelle, le chiese e i santuari eretti in suo onore nel corso dei secoli.
Antonio è considerato, anche dai non cristiani, una sorta di fratello o di amico che dispensa grazie, un confidente che lenisce le sofferenze e le ansie dell’uomo, un compagno di viaggio che garantisce protezione, una presenza benefica in ogni circostanza della vita, una mano amica che si apre a tutti, un sicuro protettore dei bambini. È invocato persino per ritrovare oggetti smarriti e per assicurarsi un matrimonio! Ma certo la sua personalità e il suo carisma sono molto più alti ed ampi degli angusti spazi in cui l’eccezionale alone di simpatia popolare sembra confinarlo.
Godette di grande prestigio fra gli intellettuali e i potenti del suo tempo, ma soprattutto fra i vertici della chiesa e dell’Ordine francescano. Gregorio IX lo chiamava «arca del Testamento» per la sua profonda conoscenza della Sacra Scrittura; San Francesco lo chiamava «mio vescovo» a dimostrazione della stima o venerazione che il Poverello aveva per quel frate venuto dal Portogallo; Leone XIII coniò per lui la definizione «Il Santo di tutto il mondo»; Pio XII lo proclamò «Dottore della chiesa universale», mentre più recentemente Giovanni Paolo II lo ha presentato come «figura carismatica universalmente venerata e invocata».
A Bari i frati del convento, attualmente retto da padre Miki Mangialardi ofm., celebrano il suo transito avvenuto il 12 giugno, in forma semplice e popolare, ma subito molto sentita e partecipata dalla popolazione. Grazie all’organizzazione e alla cura dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Pietà e di Sant’Antonio di Padova e della Fraternità Francescana insieme alla comunità parrocchiale, il transito è stato realizzato secondo la devozione e la forma delle “Sacre rappresentazioni”, seguendo l’antico modello medioevale creato già nel sec. XIII proprio dai frati francescani dell’Arcella a Padova.
Sant’Antonio visse 36 anni, dal 15 agosto 1195 al 13 giugno 1231, Il Santo soccorritore universale è considerato un fenomeno unico al mondo per imponenza, universalità e perennità. Infatti, fu acclamato santo a furor di popolo ad appena un mese dal trapasso e canonizzato nella cattedrale di Spoleto il giorno della Pentecoste del 1232 in presenza di papa Gregorio IX.
La rappresentazione storica mostra le scene più significative della sua vita. Egli è stato proclamato con tanti appellativi: “Arca dell’Antico Testamento”, “Scrigno delle Sacre Scritture”, “Santo di tutto il mondo”, “Martello degli eretici”, “Santo dei miracoli”.
Noi lo onoriamo come tale, perché crediamo che lo Spirito Santo ha abitato in lui in modo straordinario. La fede in Gesù Cristo, l’amore per la Sua Chiesa e l’ardore nella Carità lo spinsero muovendolo "da dentro" a predicare per convertire i credenti alla buona vita del vangelo, a difendere la dottrina della Chiesa dagli attacchi delle false dottrine. La sua testimonianza di vita evangelica nel praticare le virtù teologali della fede, della speranza e della carità e la sua fama di predicatore fu confermata dai molti miracoli. Un'attività notevolissima, nei trentasei anni della sua breve esistenza, a favore dei poveri e dei diseredati ma che è ben lontana dall’essersi esaurita nel tempo, continuando vigorosamente e provvidenzialmente, ancora ai nostri giorni. Infatti Egli è considerato un fenomeno unico al mondo per imponenza, universalità e perennità. Il corteo storico di Sant’Antonio è un’occasione per contemplare la sua mirabile vita e un motivo ulteriore per riconsiderare, in quest’anno dedicato alla Fede, il nostro cammino di realizzazione umana e cristiana.
Le Reliquie di Sant'Antonio, che passano per le strade della nostra città, parlano a noi tutti come un tempo parlava alle folle. Il suo esempio e le sue parole sono un invito ad amare Dio e i fratelli, a praticare la giustizia, a rispettare la vita, ad essere portatori di pace.
Un’occasione per contemplare e venerare la sua presenza fra noi e un motivo ulteriore per riconsiderare, in quest’anno dedicato alla fede, il nostro cammino di realizzazione umana e cristiana.
Ognuno di noi, secondo lo stato e la condizione propria, può giungere alla santità. Sant'Antonio, che passa per le strade della città, parla a noi tutti come un tempo parlava alle folle. Il suo esempio e le sue parole sono un invito ad amare Dio e i fratelli, a praticare la giustizia, a rispettare la vita, ad essere portatori di pace.
Per milioni di devoti sparsi in tutto il mondo, Sant’Antonio da Padova è un mito che non è rimasto scalfito né dal trascorrere del tempo, né dalle profonde trasformazioni culturali e dai tarli della secolarizzazione in atto in questi ultimi decenni. Di certo il fascino della sua santità non è mai venuto meno e il mistero di devozione, amore e culto nei suoi confronti rappresenta un fenomeno quasi unico al mondo per imponenza e universalità. Non si contano gli altari, le cappelle, le chiese e i santuari eretti in suo onore nel corso dei secoli.
Antonio è considerato, anche dai non cristiani, una sorta di fratello o di amico che dispensa grazie, un confidente che lenisce le sofferenze e le ansie dell’uomo, un compagno di viaggio che garantisce protezione, una presenza benefica in ogni circostanza della vita, una mano amica che si apre a tutti, un sicuro protettore dei bambini. È invocato persino per ritrovare oggetti smarriti e per assicurarsi un matrimonio! Ma certo la sua personalità e il suo carisma sono molto più alti ed ampi degli angusti spazi in cui l’eccezionale alone di simpatia popolare sembra confinarlo.
Godette di grande prestigio fra gli intellettuali e i potenti del suo tempo, ma soprattutto fra i vertici della chiesa e dell’Ordine francescano. Gregorio IX lo chiamava «arca del Testamento» per la sua profonda conoscenza della Sacra Scrittura; San Francesco lo chiamava «mio vescovo» a dimostrazione della stima o venerazione che il Poverello aveva per quel frate venuto dal Portogallo; Leone XIII coniò per lui la definizione «Il Santo di tutto il mondo»; Pio XII lo proclamò «Dottore della chiesa universale», mentre più recentemente Giovanni Paolo II lo ha presentato come «figura carismatica universalmente venerata e invocata».
A Bari i frati del convento, attualmente retto da padre Miki Mangialardi ofm., celebrano il suo transito avvenuto il 12 giugno, in forma semplice e popolare, ma subito molto sentita e partecipata dalla popolazione. Grazie all’organizzazione e alla cura dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Pietà e di Sant’Antonio di Padova e della Fraternità Francescana insieme alla comunità parrocchiale, il transito è stato realizzato secondo la devozione e la forma delle “Sacre rappresentazioni”, seguendo l’antico modello medioevale creato già nel sec. XIII proprio dai frati francescani dell’Arcella a Padova.
Sant’Antonio visse 36 anni, dal 15 agosto 1195 al 13 giugno 1231, Il Santo soccorritore universale è considerato un fenomeno unico al mondo per imponenza, universalità e perennità. Infatti, fu acclamato santo a furor di popolo ad appena un mese dal trapasso e canonizzato nella cattedrale di Spoleto il giorno della Pentecoste del 1232 in presenza di papa Gregorio IX.
La rappresentazione storica mostra le scene più significative della sua vita. Egli è stato proclamato con tanti appellativi: “Arca dell’Antico Testamento”, “Scrigno delle Sacre Scritture”, “Santo di tutto il mondo”, “Martello degli eretici”, “Santo dei miracoli”.
Noi lo onoriamo come tale, perché crediamo che lo Spirito Santo ha abitato in lui in modo straordinario. La fede in Gesù Cristo, l’amore per la Sua Chiesa e l’ardore nella Carità lo spinsero muovendolo "da dentro" a predicare per convertire i credenti alla buona vita del vangelo, a difendere la dottrina della Chiesa dagli attacchi delle false dottrine. La sua testimonianza di vita evangelica nel praticare le virtù teologali della fede, della speranza e della carità e la sua fama di predicatore fu confermata dai molti miracoli. Un'attività notevolissima, nei trentasei anni della sua breve esistenza, a favore dei poveri e dei diseredati ma che è ben lontana dall’essersi esaurita nel tempo, continuando vigorosamente e provvidenzialmente, ancora ai nostri giorni. Infatti Egli è considerato un fenomeno unico al mondo per imponenza, universalità e perennità. Il corteo storico di Sant’Antonio è un’occasione per contemplare la sua mirabile vita e un motivo ulteriore per riconsiderare, in quest’anno dedicato alla Fede, il nostro cammino di realizzazione umana e cristiana.
Le Reliquie di Sant'Antonio, che passano per le strade della nostra città, parlano a noi tutti come un tempo parlava alle folle. Il suo esempio e le sue parole sono un invito ad amare Dio e i fratelli, a praticare la giustizia, a rispettare la vita, ad essere portatori di pace.