ROMA - “Il Patto di stabilità, prima ancora di essere discusso in Europa, deve essere reso costituzionale perché oggi rappresenta una lesione insopportabile dei diritti costituzionali di eguaglianza tra i cittadini. Il Patto deve garantire l’applicazione omogenea delle sue regole e dei suoi vincoli, in tutto il territorio nazionale. La spesa pubblica consentita per ciascun cittadino deve essere identica per i cittadini pugliesi così come per i cittadini del Lazio, del Piemonte, del Veneto, dell’Emilia Romagna e così via. Non è tollerabile che per un cittadino pugliese si possa spendere di meno che per un altro cittadino. Urge ripristinare il principio di eguaglianza”.
Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine della Conferenza dei Presidenti che si è svolta a Roma.
“Dopo aver ripristinato i diritti costituzionali, che è un problema solo nazionale – ha continuato Vendola – dobbiamo parlare delle regole del Patto di stabilità con l’Europa, regole che non hanno nulla di economico, sono soltanto pura ideologia, demenzialità ideologica che va corretta immediatamente. L’urlo di dolore della Regione Puglia che ha tanti soldi che non può spendere è oggi meritevole di una risposta definitiva. Noi stiamo continuando a combattere quella che è una battaglia per la vita – ha aggiunto Vendola - siamo in una condizione drammatica che denunciamo da anni e che diventa sempre più grave. Oggi non è più consentita la sopravvivenza se non si interviene sulle regole del Patto di stabilità. Noi siamo una regione virtuosa dal punto di vista della cassa, la Regione Puglia è paragonabile a diverse regioni del nord, ma la differenza tra la Regione Puglia e le regioni del nord è che noi abbiamo risorse straordinarie da investire nel cofinanziamento della spesa comunitaria. Se noi non mettiamo tanti soldi come cofinanziamento, si blocca la spesa comunitaria e perdiamo queste risorse fondamentali. Ma ci viene impedito di poter adempiere al nostro dovere di spendere tutto quello che ci dà l’Europa e veniamo messi nella condizione di essere letteralmente strangolati dal Patto di stabilità”.
A proposito poi dell’accordo tra le regioni sul riparto delle risorse che serviranno per pagare i debiti delle Pubbliche amministrazioni, Vendola ha affermato che “siamo di fronte alla prova provata di quanto detto finora”.
“Il decreto paga imprese infatti – ha concluso Vendola - sbandierato come una delle soluzioni dei problemi, servirà solo alle regioni che non potevano saturare i vincoli del Patto perché non avevano soldi in cassa. Non servirà invece alle regioni virtuose che hanno soldi in cassa e che saturavano gli obiettivi del Patto, addirittura, come la Puglia, persino sforandolo con i Fondi comunitari. Questo è l’effetto di un approccio sempre improvvisato e non organico alle questioni relative al Patto e ai vincoli finanziari”.