Ilva: Pelillo, proprieta' azienda non offre alcuna garanzia
TARANTO - "La stella polare continua ad essere la immediata, piena e rigorosa applicazione dell'Aia, incardinata nella legge 231, con l'auspicio, dopo averla ottenuta, di poter fare anche di piu'. Ma per fare questo il Partito Democratico ritiene che la proprieta' dell'Ilva non sia piu' in grado di offrire alcuna garanzia". Lo ha detto il deputato tarantino del Partito democratico, Michele Pelillo, ex assessore regionale al Bilancio, intervenendo stamane alla Camera sul caso Ilva, in rappresentanza del gruppo del Pd.
"Anche dopo i recenti avvenimenti giudiziari - ha aggiunto - il Pd continua a sostenere che vada fatto ogni sforzo, vada esplorata ogni soluzione che possa garantire l'agognato punto di equilibrio tra fabbrica e ambiente, tra lavoro e salute, tra l'esigenza dell'industria italiana e la qualita' della vita degli abitanti di Taranto". Pertanto il Pd "chiede al governo, pur conscio della particolare complessita' della fattispecie giuridica, di assumere l'iniziativa piu' adeguata per affidare ad un'autorita' terza il compito di ottemperare a tutte le prescrizioni previste dalla suddetta autorizzazione integrata ambientale, con il massimo coinvolgimento delle diverse articolazioni sociali ed istituzionali locali, anche immaginando la costituzione, a latere, di una sorta di comitato di sorveglianza. Tutto nella garanzia della continuita' della produzione".
La vicenda Ilva-Taranto "e' senz'altro una grande questione nazionale - ha proseguito Pelillo - , per evidenti ragioni di strategia industriale e perche' lo Stato e' debitore nei confronti di Taranto. Ma, in realta', essa ha un significato ancora piu' grande. Una vicenda emblematica di inizio millennio per l'intero mondo industrializzato, che non puo' rinunciare al suo apparato industriale, pena un rapido ed irreversibile declino, ma che deve necessariamente e rapidamente creare una condizione di equilibrio che garantisca la salute e la vita dentro e fuori dalla fabbrica".
"Anche dopo i recenti avvenimenti giudiziari - ha aggiunto - il Pd continua a sostenere che vada fatto ogni sforzo, vada esplorata ogni soluzione che possa garantire l'agognato punto di equilibrio tra fabbrica e ambiente, tra lavoro e salute, tra l'esigenza dell'industria italiana e la qualita' della vita degli abitanti di Taranto". Pertanto il Pd "chiede al governo, pur conscio della particolare complessita' della fattispecie giuridica, di assumere l'iniziativa piu' adeguata per affidare ad un'autorita' terza il compito di ottemperare a tutte le prescrizioni previste dalla suddetta autorizzazione integrata ambientale, con il massimo coinvolgimento delle diverse articolazioni sociali ed istituzionali locali, anche immaginando la costituzione, a latere, di una sorta di comitato di sorveglianza. Tutto nella garanzia della continuita' della produzione".
La vicenda Ilva-Taranto "e' senz'altro una grande questione nazionale - ha proseguito Pelillo - , per evidenti ragioni di strategia industriale e perche' lo Stato e' debitore nei confronti di Taranto. Ma, in realta', essa ha un significato ancora piu' grande. Una vicenda emblematica di inizio millennio per l'intero mondo industrializzato, che non puo' rinunciare al suo apparato industriale, pena un rapido ed irreversibile declino, ma che deve necessariamente e rapidamente creare una condizione di equilibrio che garantisca la salute e la vita dentro e fuori dalla fabbrica".