BARI - "Questa notte e' accaduto l'ennesimo fatto grave nel Cara di Bari. Gia' in occasione degli scontri sulla tangenziale, dove si consumo' una vera e propria guerriglia, denunciai pubblicamente il malfunzionamento del sistema di protezione internazionale in generale, e della struttura di Palese in particolare. Sono passati due anni e nulla e' cambiato, eccetto il fatto che un giovane immigrato di soli 26 anni ha perso la vita". Lo sostene il sindaco di Bari, Michele Emiliano, a proposito degli scontri avvenuti questa notte nel centro accoglienza richiedenti asilo di Palese.
"E' una situazione che non possiamo piu' tollerare", aggiunge. "Nel Cara, al momento, vi e' un migliaio di persone a fronte di una capienza massima di 700. Voglio ricordare ancora una volta che la citta' di Bari sta pagando un prezzo altissimo in termini sociali ed economici. Chi ha commesso un reato cosi' grave - prosegue Emiliano - va immediatamente arrestato e processato, senza pero' che cio' induca il Governo a prendere ancora tempo su questioni cosi' rilevanti, come l'immigrazione e il diritto d'asilo".
"Non e' possibile che a Bari arrivi un numero smisurato di richiedenti asilo, per i quali i tempi di verifica delle domande si allungano inevitabilmente. Cosi' come non e' possibile - argomenta il primo cittadino - che nulla sia stato fatto negli ultimi anni per potenziare le commissioni incaricate di vagliare la posizione dei singoli immigrati. Stiamo parlando di uomini, donne e bambini che scappano dai loro Paesi d'origine dove costantemente si violano i diritti umani. E quando si resta in un campo di accoglienza per mesi in attesa di un responso che non arriva mai, succede che i piu' facinorosi e violenti abbiano la meglio sugli altri. E' bene che il Governo - conclude Emiliano - intervenga immediatamente rivedendo le procedure del sistema di protezione internazionale e sanando una situazione a dir poco opaca che mette a rischio la stabilita' dell'ordine pubblico e l'incolumita' dei richiedenti asilo, dei cittadini e delle forze dell'ordine".
"E' una situazione che non possiamo piu' tollerare", aggiunge. "Nel Cara, al momento, vi e' un migliaio di persone a fronte di una capienza massima di 700. Voglio ricordare ancora una volta che la citta' di Bari sta pagando un prezzo altissimo in termini sociali ed economici. Chi ha commesso un reato cosi' grave - prosegue Emiliano - va immediatamente arrestato e processato, senza pero' che cio' induca il Governo a prendere ancora tempo su questioni cosi' rilevanti, come l'immigrazione e il diritto d'asilo".
"Non e' possibile che a Bari arrivi un numero smisurato di richiedenti asilo, per i quali i tempi di verifica delle domande si allungano inevitabilmente. Cosi' come non e' possibile - argomenta il primo cittadino - che nulla sia stato fatto negli ultimi anni per potenziare le commissioni incaricate di vagliare la posizione dei singoli immigrati. Stiamo parlando di uomini, donne e bambini che scappano dai loro Paesi d'origine dove costantemente si violano i diritti umani. E quando si resta in un campo di accoglienza per mesi in attesa di un responso che non arriva mai, succede che i piu' facinorosi e violenti abbiano la meglio sugli altri. E' bene che il Governo - conclude Emiliano - intervenga immediatamente rivedendo le procedure del sistema di protezione internazionale e sanando una situazione a dir poco opaca che mette a rischio la stabilita' dell'ordine pubblico e l'incolumita' dei richiedenti asilo, dei cittadini e delle forze dell'ordine".